Pd, le correnti sono più vive che mai. Bonaccini: «La nuova segreteria sia unitaria»
“Buona la prima”. Stefano Bonaccini non ha dubbi: l’esordio da segretario di Elly Schlein all’assemblea del Pd è stato «molto positivo». Il governatore è ospite di Metropolis, il web-talk del gruppo Gedi. Praticamente, casa sua. La sede ideale per festeggiare la ritrovata unità, quella formale se non altro, plasticamente rappresentata dalla sua elezione a presidente del partito. La saluta come «tentativo vero di superare correnti cristallizate». Si vedrà sulla composizione della segreteria: «Mi auguro sia unitaria», auspica. Le correnti, del resto, sono solo una parte del problema. Un’altra parte arriva dal crescendo disagio dei cattolici dem sulle questioni etiche, il piatto forte della Schlein.
Bonaccini: «Bene Schlein sul salario minimo»
Bonaccini ne è consapevole. Per questo, pur dichiarandosi «a favore delle adozioni da parte delle coppie gay», non nasconde l’esigenza di dover trovare «una posizione unitaria». L’altro motivo di disagio riguarda la rarefazione dell’agenda sui diritti sociali. La Schlein ha tentato una raddrizzata dando priorità (almeno nella propaganda) al salario minimo. Bonaccini è d’accordo: «Ho molto apprezzato che Elly sia partita da quei temi perché penso che su quelli si possano unire le opposizioni per ripartire». Non sbaglia. Infatti si dicono a favore tanto i dem quanto i 5Stelle persino i terzopolisti di Calenda e Renzi. «Perdiamo tanto tempo sulle parole -insiste Bonaccini -. Ma è sul terreno delle questioni che riguardano i cittadini che si può fare una battaglia comune con le opposizioni, con Calenda e Conte».
«Il termovalorizzatore si deve fare»
Parole che lasciano intravedere il tentativo di Bonaccini di muoversi da co-leader della Schlein per correggerne le impostazioni su alleanze e contenuti. Sulle prime il riferimento a Calenda (e quindi a Renzi) come possibile interlocutore è questione tutt’altro che scontata. Sui secondi non sfugge il richiamo ad un tema divisivo nella sinistra (e nel Pd) come il termovalorizzatore di Roma. «Non è un tema etico e io penso che i termovalorizzatori servano», premette Bonaccini prima di criticare quanti «per paura di un fischio e di due punti in meno sondaggi non lo hanno fatto». Ma la Schlein è meno convinta, e lui corregge il tiro: «Certo dentro una economia circolare che debba veder crescere differenziata e riciclo».