L’Aquila sotto choc, primario uccide moglie e due figli, di cui uno disabile. Poi si suicida

31 Mar 2023 18:59 - di Redazione
L'Aquila

Uccide la moglie e i due figli, di cui uno disabile e poi si suicida. La comunità di Tempera, una frazione dell’Aquila, è sotto choc.  Stando alle prime informazioni si tratterebbe del medico aquilano Carlo Vicentini, noto per essere stato il primario di urologia all’ospedale di Teramo. L’uomo avrebbe usato una pistola regolarmente denunciata, ma le motivazioni che lo hanno spinto a compiere tali azioni sono tutte da ricostruire.  La tragedia è avvenuta nel pomeriggio di venerdì 31 marzo. Sul posto la Polizia e il magistrato di turno. I 4 corpi senza vita sono stati trovati nella villetta della famiglia. Sui corpi sarebbero state trovate ferite che portano a pensare a un tragico gesto.

L’Aquila sotto choc. Tragedia inspiegabile

Alla base della tragedia secondo quanto trapela dalle primissime indagini ci sarebbero le condizioni molto gravi di uno dei due figli, ricostruisce Rai News. Per questo motivo il professionista, in pensione da circa un mese, avrebbe perso la testa compiendo la strage. E’ una delle indiscrezioni emersa nella fase dei primissimi rilievi che la Polizia sta effettuando sul posto insieme al magistrato di turno, Guido Cocco.  L’uomo ha ucciso il figlio Massimo 43enne, disabile e attaccato ad un respiratore; la seconda figlia Alessandra, 36enne, e la moglie. E’ al vaglio il movente e le circostanze: non è ancora chiaro se si sia trattato di un gesto premeditato.

L’Aquila: uno dei figli uccisi era disabile

“Siamo devastati. E’ una tragedia che non riusciamo a spiegarci: il professor Vicentini era un urologo molto bravo ed apprezzato oltre che un uomo gentile, sensibile e disponibile“. Così il direttore generale della Asl di Teramo Maurizio Di Giosia ricorda il medico che ha compiuto a Tempera la strage in famiglia.   “Era andato in pensione circa un mese fa – ha raccontato all’Ansa- dopo aver fatto un grandissimo lavoro nella nostra azienda; nel reparto di urologia a gestione universitaria – continua il dg -. Al momento del pensionamento il reparto è tornato a gestione ospedaliera, ma ha continuato con il grande lavoro impostato da Vicentini che era medico ricercato da fuori Teramo e fuori regione”.

Un biglietto lasciato dall’omicida

Sembra che Vicentini abbia lasciato un biglietto per spiegare il suo gesto- ricostruisce la Repubblica-.  Risalirebbe a circa le 2 della
notte tra mercoledì e giovedì l’ultimo accesso su WhatsApp del telefono della figlia Alessandra. Al vaglio degli inquirenti tutti i telefonini. Le testimonianze non stanno portando elementi utili. Nessuno dei vicini potrebbe indicare con certezza l’ora dell’omicidio suicidio. “Viviamo in una zona dove il rumore dei colpi può essere facilmente confuso – spiega un vicino nella villetta di fronte. Non abbiamo sentito nulla di particolare, pur notando che la casa del dottor Vicentini è rimasta chiusa per tutta la giornata di ieri”.

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