“La nostra Giorgia”, Adriano Celentano: “Non mi dispiace il suo modo di governare. Meloni saggia”

8 Mar 2023 12:33 - di Adriana De Conto
celentano Meloni

«Io non sono mai stato destra e… tuttavia non mi dispiace il modo di governare della “nostra” Giorgia». E’ il post che Adriano Celentano affida al suo account Instagram @celentanoinesistente. Il Molleggiato dà atto al premier di essere anzitutto il “nostro” premier. Espressione non banale: ossia, il presidente del Consiglio di tutti gli italiani. In un clima arroventato in cui la polemica politica usa toni e forme di un’aggressività inaudita, il passaggio di Celentano sulla “nostra Giorgia” non era scontato. Nel post commenta come il premier Meloni abbia gestito le polemiche sul naufragio di migranti a Cutro dopo le dichiarazioni del ministro Matteo Piantedosi.

Celentano su Intagram: “Non mi dispiace il modo di governare della “nostra” Giorgia”

«Può anche darsi che io sbagli – continua il cantante – ma a volte ho come il sospetto di trovarmi di fronte a una saggia equilibrista». E si spiega: «Saggia, perché non può tener conto che il governo da lei creato è tutto di destra. Per cui se qualcuno dei suoi sbaglia, lei può sì rimproverarlo, ma non troppo… Però – aggiunge Celentano che si avventura nel Meloni-pensiero- – se lo sbaglio è grande e il rimprovero non è all’altezza dello sbaglio, ciò potrebbe mettere in crisi quell’equilibrio attraverso il quale la renderebbe saggia». Il post prosegue prendendo in esame la tragedia dei migranti. In particolare le Celentano dice la sua su due aspetti: sulle frasi di Piantedosi su chi mette in pericolo i propri figli per affrontare viaggi rischiosi; e sul principio del  «fermare le partenze». Celentano non è un politico né un tecnico dei flussi migratori. Dunque commenta:

Il post di Celentano su Giorgia Meloni

«Tutti sappiamo che chi scappa da quei paesi eternamente in guerra, rischia a dir poco di morire annegato. Gente povera che si aggrappa all’unico spiraglio di libertà dove le probabilità di salvarsi: il più delle volte è inferiore al 50%. E questo lo sa anche Giorgia. Per cui – conclude – mi meraviglio se anche lei dice che quelli che vogliono scappare da quei posti trucidi, vanno fermati alla partenza. È chiaro che se gli proibissimo di attraversare il mare, potrebbero sì salvarsi dalla tempesta; ma per essere poi assassinati dai sanguinari di quelle guerre infernali». Celentano in questa “dissertazione” dimentica il ruolo criminale degli scafisti che si insinuano in questa disperazione. Una più approfondita lettura delle proposte e soluzioni che il governo ha in serbo lo convincerebbero ancora più nella sua constatazione iniziale: ossia sulla saggezza del premier.

 

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