Il sindaco di Lampedusa: “C’è un’emergenza umanitaria, il governo è coraggioso ma la Ue è sorda”
Lampedusa sotto assedio da tre giorni oggi respira. “Ma è una calma apparente – dice all’Adnkronos il sindaco Filippo Mannino – speriamo nel mare brutto per poter tirare il fiato. Ma dobbiamo renderci conto tutti che l’immigrazione non è più un problema solo di Lampedusa. C’è un’emergenza umanitaria in corso e va affrontata in maniera differente”.
Lampedusa: c’è un’emergenza umanitaria
La più grande isola delle Pelagie viene da tre giorni di inferno. Sbarchi ininterrotti che a metà settimana avevano fatto toccare quota 3mila arrivi. Solo oggi sono partiti i trasferimenti aerei di migranti per alleggerire la pressione sull’hotspot che ospita circa 2700 persone (su una capienza di 400).
Tremila sbarchi in 72 ore, l’isola è al collasso
“Dal mese di ottobre continuiamo ad avere numeri che mi ricordano quelli della primavera araba”, dice il sindaco di Lampedusa. “Ed è una condizione che riguarda anche il resto della Sicilia e le coste della Calabria. Non ci si può indignare soltanto quando ci sono tragedie come quella di Cutro. E poi, appena cala l’attenzione mediatica, tutto passa nel dimenticatoio o si trasforma in bagarre elettorale.
Non ci si può indignare solo davanti alle tragedie
Sono passati 10 anni dalla strage del 3 ottobre, sono cambiati i governi, ma non è cambiato nulla. Davanti queste stragi bisogna avere il pudore di mettere da parte le polemiche e lavorare insieme”. Il primo cittadino dell’isola al centro del Mediterraneo torna a scuotere la politica e l’Unione europea.
Il governo fa scelte coraggiose, manca l’Europa
Nel nuovo decreto migranti approvato dal governo, Mannino vede “scelte coraggiose. Che però non devono essere fatte solo dall’Italia ma dall’Europa. Si parla di canali d’ingresso legali, di visti più veloci, di decreto flussi. Tutte cose di cui si parla da anni”.
La Ue è sorda, il problema non solo della Sicilia
Il problema è a monte. Bisogna decidere se queste persone devono o non devono partire – spiega – perché nel momento in cui si mettono in mare è chiaro che ce ne dobbiamo prendere cura. “Noi siamo al centro del Mediterraneo e non possiamo fare altro che accoglierle ma poi bisogna occuparsene. C’è un’emergenza umanitaria in corso che va affrontata in maniera differente. Ma l’Europa è sorda, silente. Basta pensare che il testo unico dell’immigrazione è ancora la Bossi-Fini”.
Il centro di accoglienza è fuori controllo
Intanto Mannino ha chiesto al ministro dell’Interno Piantedosi “navi capienti in rada, pronte al trasferimento immediato dei migranti in località più idonee”. Il centro di accoglienza lampedusano è al collasso. “Con tutta la buona volontà e il gran lavoro degli enti coinvolti – dice Mannino – è umanamente impossibile gestire questo numero di presenze all’interno dell’hotspot”.
Procedure di trasferimento troppo lente
Per la struttura di contrada Imbriacola, il sindaco chiede anche che torni a essere un Centro di primo soccorso. “In questo modo si sposterebbero altrove le procedure di identificazione dei migranti. Che sono quelle che fanno perdere più tempo e che rallentano i trasferimenti”.
Il grande lavoro dei soccorsi no stop
Poi il ringraziamento per l’immenso lavoro dei soccorritori. “Il mio grazie va a tutte le forze dell’ordine, Guardia costiera, Capitaneria di porto, Guardia di finanza, che vengono da 72 ore di lavoro no stop in mare. Va ai medici di quest’isola che con uno straordinario spirito di abnegazione continuano ad essere al servizio di questa marea umana”.