Gramellini asfalta la sindacalista della Cgil: passare da Di Vittorio alla Ferragni è grottesco

17 Mar 2023 9:15 - di Gabriele Alberti
Cgil Ferragni Como

Da Di Vittorio alla Ferragni. Il grande balzo della sindacalista della Cgil dura e pura Eliana Como è grottesco. Lo scialle anti-meloniano stile Sanremo “Pensati sgradita con il quale accoglierà il premier oggi è quanto di più comico si potesse immaginare. E i padri fondatori del sindatato rosso si rigireranno nella tomba a leggere quello slogan pensato dall’influencer più ricca del mondo o quasi citato da una loro rappresentante. La demolisce sul Corriere della Sera Massimo Gramellini. Siamo al cabaret. Fa ridere a crepapelle infatti aprire il profilo twitter della Eliana Como e leggere il suo “grido” di battaglia: “La Cgil più ribelle”. All’anima della ribellione. Dai diritti degli ultimi al mondo patinato dei primi. Sì, grottesco è dire poco.

Di Vittorio, Lama, che fine hanno fatto?

La irride Gramellini: il fatto che la sindacalista e il suo gruppo lascino la sala al momento dell’intervento della Meloni, che notizia è? Lei lo ha annunciato spavaldamente durante la trasmissione “Un giorno da pecora” . “Fin qui siamo nel solco rassicurante della tradizione”. Anzi, per una che “rappresenta l’ala anticapitalista del sindacato e considera il suo segretario Landini un imbucato socialdemocratico. Che Meloni le produca lo stesso effetto che fa il polline a chi soffre di raffreddore da fieno è abbastanza prevedibile”. Fa invece sobbalzare lo scrittore e conduttore la circostanza scelta “per esprimere la sua fede antifascista”. Eliana Como non fa “il verso a Di Vittorio o almeno a Lama, ma a Chiara Ferragni; posando con uno scialle bianco su cui sta scritto «Meloni pensati sgradita». E’ la citazione del “Pensati libera” con cui l’imprenditrice digitale si ammantò all’ Ariston di Sanremo per il suo monologo. Non sulle nuove povertà, ma su se stessa bambina. Ecco, preparare “l’accoglienza” alla Meloni in tal modo è ridicolo.

Gramellini asfalta Eliana Como

Siamo alla frutta ideologica. La citazione della “più fulgida icona del neocapitalismo” al congresso del più agguerrito sindacato antigovernativo. La butta sull’ironia Gramellini? Ormai è Chiara Ferragni il  “modello di riferimento di tutti i nuovi italiani di destra e di sinistra”. Altro che duelli Meloni-Schlein, se la ride. “Lascino dunque oggi stesso la guida del governo e dell’opposizione, affinché Mattarella possa affidare a Ferragni i pieni poteri, segreteria della Cgil compresa. Hasta l’influencer, siempre“. Una chiosa brillante per una sceneggiatura che fa tristezza. E infatti, spigolando tra i quotidiani, ci salta all’occhio la considerazione di Marcello Veneziani che titola il suo brillante editoriale: “Dall’egemonia culturale all’egemonia demenziale”. Cos’altro aggiungere? Tra l’altro la pubblicità occulta fatta dalla Ferragni a Sanremo costerà caro alla Rai. E dunque a noi. La sindacalista usci quello scialle per coprirsi dalla vergogna…

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