Donzelli, il Pd incassa il colpo. “Il Giurì d’onore lo ha riconosciuto: ho solo svolto il mio ruolo di parlamentare”

17 Mar 2023 9:21 - di Bianca Conte
Donzelli

«Nessuna offesa al Pd». Il Giurì d’onore della Camera ha messo a tacere le polemiche pretestuose della sinistra. O almeno si spera, anche se nel frattempo – la vicenda legata al caso Cospito risale ormai a un mese e mezzo fa – dai banchi dell’opposizione di motivi a cui aggrapparsi per delegittimare e auto-propagandarsi ne hanno trovati altri. Intanto, però, come ha rilevato tra i tanti uno dei colleghi del responsabile nazionale dell’organizzazione di Fdi, il senatore Raoul Russo, «Donzelli, con le sue dichiarazioni sulla vicenda dell’anarchico italiano, non ha leso l’onorabilità dei parlamentari dem. E questa è una decisione che deve far riflettere i colleghi della sinistra, troppo avvezzi a fare polemiche che poi, in questo come in altri casi, sono state puntualmente smentite».

Donzelli, il Giurì d’onore: «Nessuna offesa al Pd»

Oggi, intanto, in un’intervista al Corriere della sera, l’esponente di Fdi ribadisce: «Ho fatto solo politica». Eppure, nonostante il gancio incassato, la sinistra assorbe male il colpo. Ed è lo stesso Donzelli a rilevare come, nonostante la conclusione, approvata all’unanimità, del Giurì d’onore di Montecitorio, i dem continuino ad incalzare. Tanto che il diretto interessato, sempre nell’intervista al quotidiano di Via Solferino, si vede costretto a precisare: «Se ho ritrattato? Ma quando mai. Le cose che ho detto in Aula sono le stesse che ho detto al Giurì: basta leggere la relazione per verificarlo. Il mio pensiero resta quello». Non solo. A stretto giro, Donzelli aggiunge anche: «Fra le accuse surreali di queste settimane – aggiunge – c’è stata anche quella che per rispetto istituzionale avrei dovuto dire quello che ho detto in un luogo diverso. Un parlamentare se ha qualcosa da dire lo deve fare in Parlamento, nel tempio della democrazia. Non siamo lì solo per premere bottoni».

Donzelli al “Corriere della sera”: «Ho fatto solo politica»

E ancora. «Questo è il nostro modo trasparente di fare politica: così abbiamo sempre fatto e così continueremo». E in sostanza, ribadisce: «Hanno fatto un polverone per 45 giorni. Hanno rallentato le istituzioni e minacciato l’Aventino. Ore e ore di trasmissioni e fiumi d’inchiostro sprecati. Hanno addirittura chiesto il Giurì d’onore per poi farsi dare torto e sentirsi dire che avevo solo correttamente svolto il mio ruolo di parlamentare»… Il verdetto del Giurì d’onore, insomma, parla chiaro: «Seppur» abbia utilizzato in Aula della Camera lo scorso 31 gennaio «toni politicamente aspri», il deputato di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli «non ha leso l’onorabilità dei deputati del Pd». Una sentenza a cui Donzelli aggiunge pertinentemente: «Se qualcuno si scandalizza sui toni aspri ricordo che da altre parti sono state dette cose molto più pesanti nei nostri confronti, sia ora. Che quando eravamo all’opposizione».

«La democrazia non può funzionare che la sinistra è inattaccabile e alla destra si può dire di tutto»

E dalle colonne del Corriere cita i precedenti a cui si riferisce nel suo commento: «Non so se ci rendiamo conto che Meloni è stata addirittura accusata di “avere le mani sporche di sangue” per la tragedia di Cutro. O definita “la mandante dell’omicidio di Willy Monteiro”. La democrazia non può funzionare che la sinistra è inattaccabile e alla destra si può dire di tutto». Incassato il colpo e digerita la conclusione, approvata all’unanimità, del Giurì d’onore di Montecitorio, Pd e colleghi ci rifletteranno?

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