Disabile bloccata al Colosseo, l’incredibile giustificazione di Patanè: “Non doveva passare lì”

16 Mar 2023 11:21 - di Eleonora Guerra
disabile colosseo

Non doveva prendere la metro, la scala comunque non le sarebbe servita, il percorso da compiere era un altro: all’indomani del caso della turista americana affetta da Sla, che per raggiungere il Colosseo ha avuto bisogno che due agenti della Municipale la prendessero in braccio, si assiste a un incredibile scaricabarile che elude il vero punto della questione: le barriere architettoniche che rendono inaccessibile la Capitale, compresi i suoi monumenti di punta. Un esercizio nel quale a lasciare maggiormente sconcertati sono le parole dell’assessore alla Mobilità, Eugenio Patanè, che ha bollato il caso della ragazza disabile bloccata al Colosseo come «fake news» e «vicenda montata sul nulla».

Patanè punta l’indice contro la ragazza disabile bloccata al Colosseo: «Non doveva passare lì»

«Si sta montando una vicenda sul nulla, su una fake news. La signora doveva scendere e la scala mobile che non è funzionante è quella in salita: quindi si sta parlando solo della disponibilità di alcuni vigili che invece di farle prendere il montascale l’hanno aiutata a scendere lungo delle scale fisse. Non confondiamo la vicenda del non funzionamento della scala mobile della metro B: sono due cose che non c’entrano niente l’una con l’altra», ha detto Patanè, per il quale «la ragazza americana non sarebbe dovuta scendere da lì, si deve parlare di abbattere le barriere architettoniche. È auspicabile realizzare un ascensore per i disabili in quel punto della stazione Colosseo, ma è un’altra questione».

Se parlare dell’inaccessibilità di Roma significa montare un caso sul nulla…

In realtà, checché ne dica Patanè, qui si parla proprio di barriere architettoniche e del fatto il percorso che a suo avviso avrebbe dovuto compiere la ragazza americana per lei sarebbe stato comunque impervio. Ed è su questo, non su altro, che si sono concentrate le cronache, prendendo spunto, certo, dal caso specifico, ma allargando lo sguardo a ciò che lo ha provocato. Del resto, la stessa Atac, di cui Patanè ha ricalcato una parte della difesa, in una nota della quale è difficile definire se sia più imbarazzata o imbarazzante, dicendosi «costernata» per l’accaduto, ha sottolineato che «la turista è stata aiutata a scendere dalla scala fissa, a fianco della scala mobile passando per la stazione, perché gli altri accessi esterni – non inerenti la metropolitana – sono inagibili».

Rocca: «I miei ordini del giorno sulle barriere architettoniche sempre bocciati»

Ma se la questione non investe le responsabilità dell’Atac, quali responsabilità investe? Chi, in città, di deve occupare del tema dell’abbattimento delle barriere architettoniche. Un promemoria al Campidoglio è arrivato dal consigliere comunale di FdI, Federico Rocca. «Le scale che da Largo Gaetana Agnesi conducono al Colosseo sono recintate da mesi, perché dichiarate pericolanti e la scala mobile, unidirezionale, è ferma da mesi. Suona come una beffa, quindi che per ben due volte ho presentato in assemblea capitolina un ordine del giorno per chiedere fondi proprio per l’abbattimento delle barriere architettoniche e sono stati bocciati», ha ricordato Rocca, sottolineando che «la situazione non è degna di una Capitale d’Italia che si prepara ad ospitare milioni di turisti per il Giubileo e si propone come sede dell’Expo 2030». Ma in Campidoglio preferiscono parlare di fake news e, a ogni buon conto, prendersela con i disabili che cercano disperatamente di raggiungere il Colosseo.

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