Cristicchi: “Vorrei un mondo senza utero in affitto, dove il figlio non è un diritto da comprare”

24 Mar 2023 9:16 - di Alessandra Danieli

Controcorrente forse, ma determinato e coraggioso. Simone Cristicchi sull’utero in affitto dietro pagamento non ha dubbi. “Vorrei vivere in un mondo dove la maternità surrogata venga abolita”. Come per la battaglia sulla verità delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata l’artista, vincitore di Sanremo con Ti regalerò una rosa, parla senza “fronzoli” e va dritto ai contenuti.

Cristicchi: vorrei vivere senza utero in affitto

In un lungo post sui social Cristicchi, sperando di non essere processato, riporta il calvario esistenziale di una donna kosovara, Jelena.  “Che – scrive – ha prestato il suo utero a chi non poteva avere figli. Anzi, in un mondo dove le parole rivestono estrema importanza, ha venduto, noleggiato, affittato il proprio utero. Perché nel mondo ricco, eterosessuale ed omosessuale, il figlio è un diritto. Che se non si ottiene per grazia, fortuna e natura, si compra con il danaro“.

Il listino prezzi per comprare un neonato

Risultato: un business che dà vita a un mercato dei bambini e del corpo delle donne. Il cantante riporta lo squallido listino dei prezzi per ‘comprare’ un neonato. Con un linguaggio volutamente crudo ma realistico. “Il costo di un bambino fatto e finito, esente da difetti, con ragionevole garanzia, varia da 35mila a 50mila euro. La quota che percepisce la cicogna, la donna, che ha subito l’impianto, che lo ha portato in grembo per nove mesi e che lo ha partorito, solitamente è di 5mila euro”.

Il business globale con negozi in tutto il mondo

Un business globale. Perché i negozi, esistono agenzie blasonate, dove commissionare un figlio sono ovunque. E alla portata delle diverse esigenze economiche. E giù con l’elenco. Biotexcom, Kiev, Ucraina; Mediterranean Fertility Institute, Creta, Grecia; Feskov, Praga, Repubblica Ceca; Interfertility, Madrid, Spagna; Human resources, Charkiv, Ucraina; Gestife, Barcelona, Spagna. E ancora Growing generations, Londra, Regno Unito, con filiali negli Stati Uniti e in Canada.

Si sfrutta l’estrema povertà delle donne

Un corto circuito che sfrutta la povertà, spesso estrema, delle donne. Un quadro terribile. Molto distante dal chiacchiericcio sui diritti e dall’utopia infiocchettata rincorsa dalle coppie gay. Che nasconde un enorme egoismo. Cristicchi vorrebbe vivere in un mondo semplice e autentico. Dove non esiste la pratica dell’utero in affitto. “Dove invece tanti bambini orfani e privi di futuro possano essere adottati. E  cresciuti con Amore da coppie che non possono avere figli”. Solo un spunto di riflessione – conclude l’artista – dietro a tanti slogan vuoti.

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