Cgil, più peluche che delegati alla sceneggiata anti-Meloni, tra Peppa Pig e “Bella Ciao”

17 Mar 2023 10:09 - di Federica Argento
Cgil Meloni

Ci sono più peluche che sindacalisti alla protesta- ampiamente scontata- dell’ala di minoranza che contesta  l’invito al congresso della Cgil del premier Meloni. Un grande armamentario ideologico, non c’è che dire. Una quarantina di delegati (il corteo si è già sciolto) sotto l’insegna di Peppa Pig , già simbolo della protesta Lgbt+ , con al collo un fazzoletto con la scritta “mai più fascismo” davanti ad uno striscione che ricorda le “Radici del sindacato” metalmeccanici. Il tutto al suono di Bella ciao. Un ritorno al passato e tanta confusione mentale. “Sarà un presidio a sorpresa, un po’ creativo e pacifico”, aveva annunciato l'”anima” rivoluzionaria, quell’Eliana Como ammantatasi del simbolo “capitalista” della Ferragni: quello scialle “Pensati sgradita” (rivolto al premier) che ha dato alla sindacalista Fiom un briciolo di notorietà.

La sceneggiata al Congresso della Cgil

La minoranza della Cgil  alla porta del Palacongressi sventola lo striscione che scimmiotta i titoli dei giornaloni: “Meloni: non nel nostro nome – Cutro: strage di stato!”. I  peluche – secondo le intenzioni- troveranno poi posto nelle prime fila in platea del Palacongressi appena sotto il palco dal quale parlerà Meloni. La speculazione sui morti la fa ancora da patrone. A breve il presidio sarà sciolto, il congresso sta per iniziare e i delegati prenderanno posto nella platea del Palarimini.  Il momento di Eliana Como dura poco. Una delegazione di confusi. Bella ciao, migranti, fascismo e Lgbtq+. Ci vuole altro per iintimidire un premier che in pochi mesi a realizzato una riforma del fisco attesa da 50 anni. Non sapendo entrare nel merito, la sparuta pattuglia di delegati specula sui morti di Cutro. Tristezza e orrore.

 

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