A Cutro sfilano i buonisti, una signora gli urla “vergogna”. E loro rispondono con Bella Ciao

11 Mar 2023 19:02 - di Stefania Campitelli

“Fermare subito la strage”. Ma anche “Nessun uomo è clandestino” e ancora “Strage di Stato”. Sono gli striscioni più gettonati al corteo rosso promosso da Rete Asilo insieme ai sindacati, Cgil in testa, Anpi, Cobas, che ha sfilato per le vie di Cutro. Per ricordare le vittime della tragedia in mare, dicono gli organizzatori di provata fede progressista. Ma soprattutto per rinfocolare il processo contro il governo dei cattivi “responsabile” del naufragio. Non mancano gli attivisti di Emergency a Medici Senza Frontiere, il leader di sinistra italiana Nicola Fratoianni e l’ex sindaco Luigi De Magistris. Un serpentone buonista e colorato contro Palazzo Chigi, incapace di pronunciare mezza parola contro gli scafisti.

Cutro, il corteo della sinistra contro il governo dei ‘cattivi’

Il corteo, aperto da una croce fatta con i legni superstiti del barchino della morte, realizzato da Maurizio Giglio e voluta da don Loprete, si è fermato sulla spiaggia di Steccato. Qui è stata lasciata una corona di fiori e si è osservato un minuto di silenzio seguito da preghiere in arabo. Tanti i sindaci di Calabria e Sicilia. Ci sono anche i parenti delle vittime che tengono uno striscione con la scritta: “Rete 26 febbraio. Mai più stragi di migranti nel Mediterraneo”.

Anpi, Cobas, Cgil e l’immancabile Mimmo Lucano

Non poteva mancare l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano, condannato per per la sua allegra gestione dell’accoglienza di migranti. Che ai giornalisti dice di vergognarsi a volte “di essere un cittadino occidentale”.  “Quando ci sono emergenze degli sbarchi, è un fatto normale che le comunità reagiscono con spirito di solidarietà. Non è normale tergiversare – attacca il governo Meloni – o dire che la responsabilità è di uno o di un altro. E quel tempo diventa letale come è successo”. Non una parola sui trafficanti di uomini responsabili dei viaggi della morte nel Mediterraneo.

La retorica dell’accoglienza senza se e senza ma

Presente anche il sindaco di Melissa, Raffaele Falbo, protagonista con i suoi concittadini nel 2019 di un salvataggio di fortuna che evitò la strage di 51 migranti. “Sono qui in virtù di quel soccorso. Per fare capire che le vite in mare si devono salvare. Che non si possono chiudere assolutamente le porte”, dice sotto i flash dei giornalisti. “E si devono attuare politiche per creare dei corridoi umanitari. Per salvare queste persone che scappano dalla guerra e dalla disperazione”.

Le critiche ideologiche al decreto migranti del governo

Dal corteo critiche ideologiche alla stretta di vite del  decreto migranti approvato dal Consiglio dei ministri straordinario che si è tenuto a Cutro. “Contiene misure che possiamo definire oltraggiose. Prese a pochi chilometri dalle bare che i ministri si sono guardati bene dal visitare”, ha detto il presidente nazionale Arci, Walter Massa.

Il battibecco con la donna che urla: “Vergognatevi la colpa è degli scafisti”

Vietato dissentire. I soloni democratici dell’accoglienza non tollerano il pensiero altrui. Lo dimostrano quando una donna si permette di contestarli. All’avvio del corteo, infatti, una signora di Steccato si affaccia dal balcone e urla: “Vergognatevi, la colpa è degli scafisti e voi state strumentalizzando questa tragedia”. I manifestanti non ci stanno. Ma non trovano di meglio che intonare Bella Ciao. A quel punto la signora taglia corto, di certo delusa, e chiude le imposte. Intanto con il ritrovamento di un altro corpo incastrato tra gli scogli, appartenente a una bambina tra i 7 e i 10 anni, sale a 76 il bilancio delle vittime della tragedia di Cutro dello scorso 26 febbraio.

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