17 marzo, da Mattarella a Meloni tributo a Costituzione, Inno e Bandiera: fondamenta e ispirazione
Storia e calendario celebrativo ce lo ricordano ogni anno, da quel 17 marzo 1861, giorno in cui fu proclamato il Regno d’Italia. E oggi, nel celebrarlo istituzionalmente, il Presidente della repubblica Sergio Mattarella, e il premier Giorgia Meloni, usano parole solenni per onorarlo. «Celebriamo oggi l’anniversario dell’Unità d’Italia, che è Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera. 162 anni fa, sotto il Tricolore, con i plebisciti popolari espressero la sovranità e la volontà che, attraverso l’opera risorgimentale, avevano portato alla costituzione dello Stato italiano», ha esordito il Presidente in uno dei primi passaggi del discorso commemorativo. Le «fondamenta robuste – ha sottolineato a sua volta il presidente del Consiglio – sulle quali la nostra comunità si erge. E dalle quali essa prende ispirazione».
Giornata dell’Unità nazionale, Mattarella e Meloni: Costituzione, Inno e Bandiera le nostra fondamenta
Una data, quella di oggi, che segna una tappa storica del nostro Paese. Più che mai significativa in un contesto di guerra e di minacce al valore dell’Unità, più che mai significativa oggi. Anche per questo, nel suo discorso solenne, Mattarella nel rendere omaggio al passato che ha costruito il nostro presente, rimarca: «Il primo pensiero va alle generazioni che hanno accompagnato questo traguardo. A quanti, con il loro operato, hanno contribuito alla nascita e alla crescita del nostro Paese, promuovendo quei valori di civile convivenza. Quegli ideali di libertà e democrazia, di pace e di partecipazione allo Stato di diritto e alla comunità internazionale, che hanno trovato consacrazione nella nostra Costituzione». Poi, nei punti salienti del suo discorso, il Presidente non manca di fare un preciso riferimento all’attuale contesto bellico. Rilevando: «Viviamo oggi, con il conflitto scatenato dalla Federazione Russa in territorio ucraino, un’aperta minaccia a questi valori».
Mattarella, le sfide della contemporaneità e la minaccia ai nostri valori
Una minaccia – ha continuato il Presidente – che ci impone una ferma risposta unitaria in seno alla comune identità europea e atlantica, affinché venga posta fine ai combattimenti e si raggiunga un duraturo accordo di pace». Unità, pace e libertà: i grandi temi di sempre che la ricorrenza odierna rilancia. E che, anche la pandemia, ha messo a dura prova negli ultimi anni. Un punto sul quale Mattarella ha tenuto a puntualizzare: «La Repubblica, in innumerevoli prove e, da ultimo, durante la pandemia, ha confermato sentimenti di unità e coesione stringendosi ai valori costituzionali». Proseguendo poi nel sottolineare come siano proprio gli stessi sentimenti che, «ispirando la nostra società, garantiscono le risorse morali necessarie a fronteggiare le sfide complesse che la contemporaneità ci mette innanzi. La Costituzione, l’Inno degli italiani e la Bandiera, sono i riferimenti che ci guidano nell’impegno comune di consolidare un’Italia fondata su pace, libertà e diritti umani».
Meloni: «La solennità più unificante che abbiamo»
Un richiamo ai valori comuni, fondamenta dal passato e coordinate di riferimento per il futuro, che Giorgia Meloni non manca di rilanciare nel suo messaggio istituzionale, sottolineando: «Oggi l’Italia celebra la Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera, le fondamenta robuste sulle quali la nostra comunità si erge e dalle quali essa prende ispirazione». E ancora. «Il 17 marzo di 162 anni fa – ricorda il premier – iniziava il cammino dell’Italia come Stato unitario e si realizzava l’auspicio di un giovane genovese, visionario e ribelle, come Goffredo Mameli: poter vedere gli italiani non più “calpesti e derisi” e “divisi”. Bensì raccolti in “un’unica bandiera”. Il 17 marzo è la solennità nazionale più unificante che abbiamo. E nel corso della quale siamo chiamati a ricordare le ragioni del nostro stare insieme».
Da Mattarella e Meloni l’accento sulle sfide future. Il premier: «Riscoprirci comunità»
«Perché, come ha spiegato Ernest Renan, la Nazione è una “grande solidarietà», argomenta la Meloni nella sua riflessione. Aggiungendo: «Un plebiscito che si rinnova ogni giorno e che si fonda sulla dimensione dei sacrifici compiuti. E di quelli che ancora siamo disposti a compiere». Concludendo quindi: «Questa è la sfida che abbiamo davanti. È l’impegno che dobbiamo onorare ogni giorno: riannodare i fili di ciò che ci unisce e riscoprirci una comunità. Solo così possiamo liberare le migliori energie della Nazione. Dimostrare che nessuna meta è preclusa all’Italia – chiosa il premier –. Buon 17 marzo a tutti gli italiani!».