Terremoto tra Turchia e Siria, stima drammatica: le vittime potrebbero arrivare a 10mila
Si aggiorna tragicamente il bilancio della tragedia. Sono oltre 700 le persone che hanno perso la vita per il terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito nella notte il sud est della Turchia e il nord della Siria. Migliaia i feriti. Sono più di 50 gli edifici crollati questa notte nel porto siriano di Latakia, nel nord-ovest del paese. Lo riferisce la Protezione civile siriana di Latakia, secondo cui alle 42 persone morte finora si aggiungono 220 feriti e centinaia di dispersi sotto le macerie. Il bilancio è in continuo aggiornamento. Tanti i messaggi di vicinanza e gli aiuti offerti in quedte ore drammatiche. Fin da subito il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni segue costantemente, aggiornata dal Dipartimento della Protezione Civile, gli sviluppi del devastante terremoto. Esprimendo “vicinanza e solidarietà alle popolazioni colpite”.
Terremoto, la nota della Farnesina: “Né feriti né morti tra italiani”
L’Unità di Crisi del ministero degli Esteri ha preso contatto con i connazionali presenti nel paese e sta agendo in stretto raccordo con le rappresentanze diplomatico-consolari italiane dell’area per verificare le condizioni delle comunità italiane nelle zone colpite. Al momento non risultano feriti o morti tra i connazionali, fa sapere la Farnesina in una nota. A tutti gli italiani presenti nelle zone colpite a qualsiasi titolo, anche temporaneamente, si richiede di registrarsi sul sito “Dove siamo nel mondo” e scaricare la App “Unità di Crisi” per cellulari, attivando la geolocalizzazione.
Borrell: “L’Ue pronta ad aiutare”. Il messaggio di Zelensky
Un terremoto devastante. L’Ue è pronta ad aiutare”: lo scrive in un tweet l’Alto Rappresentante per la Politica Estera Josep Borrell. Immediato la reazione del presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy, che assicura che il suo Paese è pronto a fornire ogni aiuto all'”amichevole” popolo turco. Su twitter Zelensky, nel dirsi “scioccato” per le notizie sul sisma, porge le proprie condoglianze al presidente turco Recep Tayyip ed alla famiglie delle vittime: “Siamo vicini in questo momento all’amichevole popolo turco e pronti a fornire ogni necessaria assistenza”. Sin dall’inizio della guerra in Ucraina la Turchia ha svolto un importante ruolo di mediazione tra Mosca e Kiev. e lo stesso presidente russo Vladimir Putin ha inviato un telegramma al presidente turco Recep Tayyip Erdogan ed al presidente siriano Bashar Assad per esprimere loro le condoglianza per le vittime del terremoto. “Condividiamo la tristezza e il dolore di coloro che hanno perso i loro parenti e amici”, scrive Putin, secondo quanto riferito dalle agenzie di stampa russe.
Terremoto, la previsione nera: i morti potrebbero arrivare a 10.000
Arriva intanto una notizia ancora più pessima. I morti per il terremoto in Siria e Turchia potrebbero arrivare a diecimila. E’ la drammatica previsione fatta dall’United States Geological Survey (Usgs), secondo cui ci sarebbe il 47% di probabilità che le vittime siano tra mille e diecimila; il 20% che siano tra diecimila e 100mila e il 27% che siano tra 100 e mille. Le stime dell’Usgs si basano sui dati storici dei terremoti nella regione, sulla popolazione e sulla vulnerabilità delle strutture nelle zone più colpite. I danni potrebbero ammontare a cifre che oscillano tra un miliardo e dieci miliardi di dollari. Terribile il video che riporta l‘Adnkronos che mostra la violenza del sisma, con un palazzo che va letteralemente in briciole in pochi secondi. Si scava tra le macerie.
I Vigili del Fuoco italiani pronti a partire
Intanto arriva notizia che il Dipartimento dei Vigili del Fuoco, in coordinamento con la Protezione Civile “sta organizzando l’invio di squadre Usar (Urban Search and Rescue), specializzate per la ricerca ed il soccorso tra le macerie, in particolare a seguito di un sisma. Si prevede la immediata disponibilità di un team di Vvf di circa 40 uomini integrato da personale medico e cinofili pronto a partire qualora le autorità turche decidessero di avvalersene”. E’ quanto afferma il sottosegretario all’Interno Emanuele Prisco.