Piantedosi: “Chi collega la strage dei migranti con le nuove regole sulle Ong è in malafede”
Intervistato dal Corriere della Sera, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi chiarisce il senso della frase (“La disperazione non giustifica viaggi che mettono in pericolo i figli”) pronunciata come prima reazione contro chi accusava i soccorritori di essere intervenuti in ritardo nel crotonese.
🗣️ “La disperazione non è una giustificazione per chi si mette in viaggio”.
LEGGI ANCHEL’orrore nelle parole di #Piantedosi mentre la ricerca dei dispersi al largo di Crotone è ancora in corso. pic.twitter.com/eE3osdbj3N
— Sea-Watch Italy (@SeaWatchItaly) February 27, 2023
Piantedosi spiega il senso della sua frase sulla strage di migranti
“Io penso – spiega dunque il titolare del Viminale – che il messaggio debba essere chiaro: chi scappa da una guerra non deve affidarsi a scafisti senza scrupoli, devono essere politiche responsabili e solidali degli Stati ad offrire la via di uscita al loro dramma”. “Sono andato subito sul luogo della tragedia per testimoniare il cordoglio per le vittime e la vicinanza ai superstiti a nome mio e di tutto il governo. E per questo dico che per occuparci concretamente della disperazione delle persone, e non a chiacchiere, così anche da evitare simili naufragi, ci siamo mossi sin dal nostro insediamento intensificando i corridoi umanitari con numeri (617 persone) che mai si erano registrati in un così breve lasso di tempo. In soli due mesi abbiamo anche approvato il decreto flussi che consentirà l’ingresso regolare di 83.000 persone”.
“Le Ong non hanno mai battuto quella zona”
A Cutro c’è stato ritardo nei soccorsi? “Non c’è stato alcun ritardo. Ho presieduto la riunione a Crotone e so che sono stati fatti tutti gli sforzi possibili in condizioni del mare assolutamente proibitive. Per questo voglio ringraziare il personale che, mettendo a rischio la propria vita, interviene quotidianamente per salvare i migranti in difficoltà su barchini alla deriva e che navigano in condizioni di grave pericolo”.
Come ribadisce Piantedosi, “non c’è alcun legame tra le nuove regole e il possibile aumento di morti in mare. Nella rotta presidiata dalle Ong non si è verificato alcun evento che non sia stato adeguatamente fronteggiato da Capitaneria e Guardia di finanza”, e “chi mette questa tragedia in connessione con le nuove regole dice il falso, per ignoranza o malafede. È una rotta dove le Ong non ci sono mai state. In ogni caso la nuova legge non prevede alcun divieto di presenza sugli scenari o di interventi di recupero, li abbiamo semplicemente assoggettati a un quadro normativo anche di rilievo internazionale”.