Papa Francesco in Sud Sudan, in centomila a Giuba: la speranza è nel segno della donna

5 Feb 2023 10:19 - di Emanuele Valci

In centomila alla messa di Papa Francesco al Mausoleo di Giuba in Sud Sudan. Una folla enorme, tra speranze e fede.  «Sono ormai giunto alla conclusione di questo pellegrinaggio in mezzo a voi», ha detto il Pontefice. «Desidero esprimere riconoscenza per l’accoglienza ricevuta e per tutto il lavoro svolto per preparare questa visita». Poi ha aggiunto: «Sono grato a tutti voi, fratelli e sorelle che siete accorsi qui numerosi da diverse parti. Molti  facendo tante ore se non giorni di strada! Oltre che per l’affetto che mi avete manifestato, vi ringrazio per la vostra fede, per la vostra pazienza, per tutto il bene che fate. E per le fatiche che offrite a Dio senza scoraggiarvi, sapendo andare avanti».

Papa Francesco in Sud Sudan: la speranza qui è nel segno della donna

Prima dell’Angelus, Papa Francesco in Sud Sudan ha reso omaggio alla figura di santa Giuseppina Bakhita. «Una grande donna, che con la grazia di Dio ha trasformato in speranza la sofferenza patita. La speranza, che era nata per lei e l’aveva “redenta”, non poteva tenerla per sé. Questa speranza doveva raggiungere molti, raggiungere tutti», ha ricordato rifacendosi a Benedetto XVI. «Speranza è la parola che vorrei lasciare a ciascuno di voi, come un dono da condividere, come un seme che porti frutto. Come ci ricorda la figura di santa Giuseppina, la speranza, qui specialmente, è nel segno della donna. E vorrei ringraziare e benedire in modo speciale tutte le donne del Paese».

«Non si perda l’occasione di costruire la pace»

«Non perdete mai la speranza. E non si perda l’occasione di costruire la pace. La speranza e la pace dimorino in voi, la speranza e la pace dimorino in Sud Sudan!». Papa Francesco ha lanciato l’appello. «Alla speranza vorrei associare un’altra parola, la parola di questi giorni. E – lo auspico con tutte le forze – anche dei giorni a venire». La parola è “pace”. «Con i miei Fratelli Justin e Iain, che ringrazio di cuore, siamo venuti qui e continueremo ad accompagnare i vostri passi, facendo tutto quello che possiamo. Sono passi per la pace».

Per continuare a leggere l'articolo sostienici oppure accedi