Morta a 91 anni Josè Rinaldi Pellegrini, inventò il nome dei Puffi per il “Corriere dei Piccoli”
La giornalista Josè Rinaldi Pellegrini, direttrice del “Corriere dei Piccoli” dal 1977 al 1981, e storica firma del giornalino per bambini, è morta all’età di 91 anni. La notizia della scomparsa, a funerali avvenuti nel Duomo di Chivasso (Torino), è stata riportata dai giornali piemontesi. A Chivasso era nata nel 1931.
E’ a lei che si deve il nome dei “Puffi”, così ribattezzati (dall’originale “Schtroumpfs”) al momento della prima pubblicazione sul “Corriere dei Piccoli” delle avventure a fumetti create da Peyo (pseudonimo di Pierre Culliford), nel 1964.
“Urgeva trovare un nome per loro e adattare al nome il linguaggio e che provassi a trovare e l’uno e l’altro”, h scritto Rinaldi in una raccolta delle sue memorie della vita di redazione al “Corriere dei Piccoli”, che fu il primo a importare dagli Usa il fumetto ideato dall’autore belga. “Gli omini blu piacquero molto all’allora direttore Carlo Triberti, ma il nome non tanto. Ed è così che consegnò a Josè Rinaldi le loro storie da tradurre e “italianizzare”: i testi nelle nuvolette erano in francese, i verbi e sostantivi nella lingua “strumpf”. Da qui l’idea di Josè Rinaldi di chiamarli “Puffi”, dal dialetto piemontese. Dai nomi originali salvò solo Gargamel, italianizzato in Gargamella. E da allora in Italia anche su volere di Peyo è rimasto per sempre il nome “Puffi”.
Josè Rinaldi Pellegrini è stata una giornalista aperta e illuminata alla guida del “Corriere dei Piccoli”, facendo collaborare molti nuovi autori durante la sua direzione. In particolare era orgogliosa di aver aperto le pagine alla fumettista Grazia Nidasio e al suo personaggio della Stefi.
La giornalista era entrata nel 1961, dopo un colloquio con il neo direttore Guglielmo Zucconi, nella redazione del “Corriere dei Piccoli”, dove ha lavorato fino al 1980. Nel 1981 divenne caporedattrice della “Domenica del Corriere” e poi giornalista del Corriere della Sera. Dopo la pensione Rinaldi si è occupa del mondo enogastronomico, facendo nascere la rivista “Vinarius“.