Immigrati in rivolta (in contemporanea) nei Cpr di Milano e Torino: antagonisti in azione all’esterno
Rivolta al centro per il rimpatrio in via Corelli a Milano dove una quarantina di immigrati, al termine di disordini che hanno coinvolto due blocchi della struttura, hanno appiccato incendi nelle camere e causato danni ai due padiglioni.
Un uomo è stato trasportato all’ospedale Fatebenefratelli per sintomi da intossicazione e altri sette sono stati assistiti sul posto. I poliziotti della questura di Milano stanno ricostruendo le dinamiche e le responsabilità dei disordini. Dalle 4 e 30 è tornata verso la normalità.
Tensione anche a via Cagni
Oltre 600 cittadini stranieri, nel frattempo, si erano radunati durante la notte presso la caserma Annarumma della Polizia di Stato in via Cagni a Milano dove la Questura ha predisposto uno specifico servizio di ordine pubblico. Dopo una calibrata attività di incolonnamento e filtraggio, verso le ore 06.30, il numero previsto di stranieri ha fatto accesso alla struttura per la valutazione delle rispettive istanze e la restante parte ha abbandonato via Cagni dove, al momento, tutto si sta svolgendo in maniera regolare grazie al dispositivo disposto da via Fatebenefratelli.
Immigrati: rivolta in concomitanza al Cpr di Milano e a quello di Torino
Con una singolare coincidenza, notata anche da sito del quotidiano il Giornale, una rivolta simile è avvenuta ieri sera all’interno del Cpr (Centro di permanenza per il rimpatrio) di Torino, in corso Brunelleschi, con lancio di oggetti e innesco di piccoli incendi, come anticipato dal quotidiano La Repubblica. All’esterno volantinaggio da parte di alcune decine di antagonisti dal tardo pomeriggio. Sul posto le forze dell’ordine.
De Corato: “Il centrosinistra ha gettato benzina sul fuoco”
L’incendio del Cpr di via Corelli e i disordini della Caserma di via Cagni a Milano “non devono più accadere. Le parole del centrosinistra sull’immigrazione, infatti, sono un continuo gettare benzina su un fuoco da loro creato in seguito alle politiche di immigrazione incontrollata. Non si può andare avanti cosi'”. Lo afferma in una nota il deputato di Fratelli d’Italia alla Camera, Riccardo De Corato.
Immigrati al Cpr di Milano: una situazione esplosiva
“In particolare, circa la situazione di Via Cagni – prosegue De Corato – vorrei sottolineare che tutti questi immigrati vengono a Milano per fare richiesta di asilo perché, dalle Questure degli altri Paesi di tutta Italia, gli viene detto che nel capoluogo lombardo le pratiche sono più celeri. Una possibile soluzione, che migliorerebbe l’attuale drammatica situazione, potrebbe essere quella di decentrare, in modo tale che ogni Questura si occupi autonomamente dell’attività di riconoscimento degli immigrati ed espleti le varie pratiche, non avendo più Milano come unico punto di riferimento”.
“Milano oberata, vanno smistati al Nord”
“Ci si potrebbe chiedere perché poi anche le altre questure in Italia non siano, stando a quello che si dice, così efficienti. A tal proposito, nei giorni scorsi, ho presentato una interrogazione al Viminale affinché questi luoghi vengano decentrati in tutto il nord Italia e sono in attesa di ricevere risposta”, conclude De Corato.
(Cpr Milano, un momento dei disordini del 18 ottobre 2020: foto Ansa)