“Effetto-Schlein” sui centristi, l’ex-ministro Fioroni: «In questo Pd non c’è posto per noi»

27 Feb 2023 13:46 - di Michele Pezza
Fioroni

Più che le proporzioni del successo di Elly Schlein, a sconfortarlo erano state le parole dell’allora out-sider. Queste: «Bonaccini fa perfino iniziative con Fioroni». Dove il “perfino” sta ad indicare la deriva irrimediabile, il raschiamento oltre il fondo del barile. E lui, Beppe Fioroni, tra i fondatori della Margherita e già ministro dell’Istruzione ad essere accostato a quel «perfino» proprio non ci sta. E così toglie il disturbo. «Io sono sempre stato uno con le valigie in mano e stavolta prendo atto che è arrivato il momento», confida non senza amarezza all’Adnkronos. A spingerlo verso l’addio è proprio l’imprevisto esito delle primarie del Pd.

Giuseppe Fioroni è tra i fondatori della Margherita

«Con la vittoria della Schlein – spiega – nasce un nuovo soggetto che non è più il Pd che avevamo fondato e prendo atto della marginalizzazione dell’esperienza popolare e cattolico democratica». Parole che sembrano riecheggiare quelle pronunciate tempo fa da un altro ex-Popolare illustre come Pier Luigi Castagnetti. Allora come ora identico l’interrogativo di fondo: c’è vita nel Pd per gli ex-Dc? Fioroni sembra orientato per il no. «Per me la vittoria di Schlein rappresenta al fine di un ciclo politico. Schlein ha detto “Bonaccini fa perfino le iniziative con Fioroni…”: che spazio può esserci per noi?».

«Ricostruiremo l’area Popolare»

Questo non significa, tuttavia, che lascerà la politica. «No, non possiamo arrenderci», conferma all’Adnkronos. Anzi, promette battaglia. «Quanto accaduto – annuncia infatti Fioroni – deve essere visto come una chiamata all’azione per noi cattolici democratici. Insieme ad altri amici abbiamo dato vita a un network in cui ricostituiamo l’area popolare che era stata divisa e di cui in questo Paese riteniamo ci sia bisogno». Un’idea precisa sul da farsi ancora non c’è. L’obiettivo, al momento, si limita a restituire rappresentanza ad un non meglio specificato «elettorato senza più voce». L’Adnkronos azzarda l’ipotesi di una convergenza tra questo futuro soggetto e il Terzo Polo. Ma Fioroni non scopre le carte: «No per il momento pensiamo a noi».

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