Dalla Svizzera accuse clamorose contro il patriarca Kirill: “È stato una spia del Kgb”

7 Feb 2023 20:18 - di Laura Ferrari
Kirill Kgb

Era una spia del Kgb il Patriarca di Mosca, Kirill: aveva come nome in codice “Mikhailov“. Secondo quanto riferiscono autorevoli media elvetici, SonntagsZeitung e Matin Dimanche, il religioso ha lavorato per i servizi segreti sovietici durante un suo soggiorno nella Confederazione durante gli anni Settanta.

Documenti declassificati presenti negli archivi federali indicano che il capo spirituale della Chiesa ortodossa russa, definito nel file redatto dalla polizia svizzera “Monsignor Kirill”, faceva parte del Kgb, servizio nel quale peraltro militava con funzioni dirigenziali anche l’attuale presidente russo.

Kirill, uno dei più convinti sostenitori dell’invasione dell’Ucraina scatenata da Vladimir Putin avrebbe agito da agente del Kgb nella neutrale Svizzera degli anni ’70, anni in cui maturava la Conferenza per la Sicurezza e Cooperazione in Europa e l’Unione Sovietica allestiva le prime rampe di lancio per gli euromissili puntati sulle capitali del Vecchio Continente.

L’attuale patriarca moscovita, scrive l’edizione domenicale del Tages Anzeiger, testata elvetica, “era una spia” che operava in Svizzera ed il suo nome di copertura era Mikhailov.

Dal 1971 al 1974 un giovane sacerdote russo di nome Vladimir Gunyayev ha vissuto a Ginevra come rappresentante presso il Consiglio ecumenico delle Chiese, scrive riferendo di aver potuto prendere visione della scheda redatta a suo tempo dalla polizia federale. La documentazione mostra chiaramente che Gunyaev, cioè Kirill, ha lavorato da giovane sacerdote per i servizi segreti sovietici raccogliendo informazioni su altri membri del Consiglio ecumenico delle chiese a Ginevra. Un forum internazionale poco conosciuto ma molto importante nelle relazioni tra i vari mondi religiosi e quindi di potenziale assoluto nel plasmare le pubbliche opinioni di un alto numero di paesi. Il suo compito sarebbe stato quello di influenzarne la posizione, volgendola contro gli Stati Uniti e la NATO e dando un’idea positiva dell’Urss e del suo rispetto dei diritti religiosi. Una fatica non da poco.

A Ginevra Kirill faceva la spia per il Kgb

Il ruolo svolto mezzo secolo fa dall’allora giovane Kirill è sempre stato oggetto di sospetti e sussurri, ma mai come questa volta le accuse sono emerse in modo documentalmente circostanziato. Dopo il suo ritorno a Mosca e la sua ascesa nella gerarchia ecclesiastica russa, Kirill poi visitato la Svizzera piu’ di 40 volte. Secondo il giornale; per sciare, per partecipare al Consiglio ecumenico delle chiese e per affari. Mette ancora in risalto il giornale svizzero che negli anni ’90 la Chiesa ortodossa ha potuto esportare petrolio russo attraverso una societa’ registrata a Ginevra.

I media svizzeri citano dossier desecretati

La Chiesa ortodossa russa ha finora rifiutato qualsiasi commento sulle presunte attività di spionaggio di Kirill a Ginevra. Da parte sua, il Consiglio Mondiale delle Chiese ha affermato di non avere “alcuna informazione” in merito. Il nipote di Kirill e successore nella carica a Ginevra, Mikhail Gundyaev, ha negato che suo zio fosse un agente . Nonostante lo “stretto controllo” del KGB, Kirill “non e’ mai stato un agente”.

La “sincerita’ del suo impegno nel lavoro ecumenico con altre chiese” non e’ stata “influenzata” dalle pressioni dei servizi segreti sovietici, ha detto Gunyaev al Le Matin Dimanche“, l’altra testata svizzera che si è occupata del caso.

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