Confindustria smentisce i gufi: “Scenario in miglioramento. Evitata la recessione anche a inizio 2023

18 Feb 2023 11:35 - di Angelica Orlandi
Confindustria

Uno scenario “in miglioramento” con lo spettro della recessione che resta lontano, almeno per il primo trimestre dell’anno. È il quadro positivo dell’economia italiana, che emerge dalle analisi del Centro Studi di Confindustria: nonostante una crescita con “dinamica bassa, intorno al +0,6%”, il calo del prezzo dell’energia – iniziato a fine 2022 – dà ossigeno al Paese. In controtendenza con quanto ipotizzato in precedenza. E l’associazione si spinge a supporre una “svolta sui tassi”, anche se potrebbe arrivare – così il Centro Studi – “non prima di un altro paio di aumenti”, ma comunque “entro il 2023”.

Il calo del prezzo del gas migliora le stime

Il prezzo del gas – analizza il  rapporto – è molto più basso ad inizio anno rispetto alle attese di fine 2022: una buona premessa per il 1° trimestre, per i costi delle imprese e per il percorso di rientro dell’inflazione dal picco, iniziato alla fine dell’anno scorso”. Per il 2023, dunque, “C’è una generalizzata e importante revisione al rialzo rispetto alle stime post-estate, quando ci si aspettava una stagnazione o una moderata recessione”. Ottimi risultati, se si considera il momento più difficile che l’Italia sta vivendo. Il  ribasso del prezzo dell’energia (che rimane comunque, scrive il Centro Studi, ben al di sopra dei livelli di due anni fa), “sta favorendo la riduzione dell’inflazione in Italia e Europa (seppur su valori ancora elevati) e questo lascia intravedere la fine del rialzo dei tassi entro il 2023”. Ma se l’inflazione generale cala, cresce invece il costo delle materie prime non energetiche (+16,8% i metalli). Sale anche la dinamica dei prezzi al netto di energia e alimentari (+4,6% da +4,2%).

Migliorano la produzione industriale e i consumi

L’Italia si dimostra comunque “molto resiliente”, con la produzione industriale che migliora e dopo il rimbalzo di gennaio (+1,6%) seguito a tre mesi di calo, a gennaio i dati “dipingono uno scenario in miglioramento”. I servizi continuano a crescere, trainati dal turismo; il reddito reale delle famiglie non è crollato come si poteva temere. La variazione acquisita del Pil per il 2023 è +0,4%; a questo si aggiunge il profilo trimestrale del 2023: ciò può far prevedere che il Paese possa evitare del tutto la correzione al ribasso e previsioni simili sono anche per l’area euro, analizza Il Sole 24 ore. L’associazione evidenzia inoltre una tenuta dei consumi delle famiglie con “decisioni di consumo prudenti, a causa dell’alta inflazione”; ed una “spesa spostata ancor più verso i discount”.

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