Agricoltura, l’Ucid in campo per il Lazio. Pedrizzi: “Investire su energia e acqua”
Si è svolto sabato scorso a Latina, presso la Curia Arcivescovile, il Convegno UCID (Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti) sul tema: “Vocazione agricola del territorio pontino: imprese lavoro e problematiche sociali”, con la presenza, tra gli altri, di Riccardo Pedrizzi, presidente di Ucid Lazio, Monsignor Mariano Crociata, vescovo di Latina, Mauro Falco, prefetto di Latina, Matteo Adinolfi, parlamentare europeo, l’onorevole Salvatore La Penna Consigliere regionale Lazio, Luigi Nicolini, presidente provinciale di Confagricoltura, Roberto Cecere, segretario generale Cisl Lazio, Nicola Tavoletta, pres Acli Terre. Ha introdotto i lavoro Francesco Berardi, presidente Ucid Latina.
L’Ucid di Pedrizzi e i progetti per l’agricoltura
Nel corso del suo intervento, il senatore Pedrizzi ha sollecitato l’introduzione di una cultura della responsabilità sociale nelle imprese agricole. “Il consumatore è sempre più attento, nell’acquisto degli alimenti alla sicurezza dei prodotti ha compreso che la sicurezza alimentare è imprescindibile dalla responsabilizzazione del produttore, dalla riduzione dell’uso di sostanze chimiche, all’attenzione ai metodi di produzione e conservazione, dal benessere degli animali. Un consumatore che vuole capire, conoscere l’intera vita del prodotto, per questo vuole avere certezza della sua provenienza dei metodi di produzione del rispetto delle regole sociali ed ambientali. Da qui l’interesse crescente verso produzioni biologiche, integrate e con certificazione etica anche nel settore agroalimentare”.
L’insegnamento di Papa Francesco
Pedrizzi ha posto l’indice sulla necessità di tracciare la filiera doc dei prodotti in una chiave di trasparenza nei confronti del consumatore. “Anche la compatibilità ambientale, l’eticità del sistema produttivo diventano strumenti di marketing, oltre al rispetto di disciplinari e al legame con il territorio. Ci può essere di aiuto l’enciclica ‘Laudato sì’ di papa Francesco per impostare il problema ecologico”. I problemi dell’impresa agricola, quasi sempre a dimensione familiari, vanno affrontati, secondo Pedrizzi, con lungimiranza. “L’agroalimentare del Lazio produce ricchezza per il paese e per chi fa impresa in questo settore. Ma c’è ancora molto da fare. Prima di tutto l’investimento su energie e acqua ma anche sulle risorse agricole. Colture come l’olio avranno bisogno di un piano di bacini perché nei prossimi anni il rischio è che l’acqua piovana non basti più. Poi piani che incentivino tutti gli operatori della filiera agroalimentare a usare i prodotti del Lazio, ad esempio nella ristorazione. Infine la sburocratizzazione di tutte le pratiche. Ed infine agevolazioni per favorire ed incentivare il cambio generazionale”.