“A Piazzale Loreto c’é ancora posto”: l’odio del collettivo di Torino contro Salvini. Ogni giorno un bersaglio
“Salvini sappia che a Piazzale Loreto c’è ancora posto“. Sotto a chi tocca, ogni giorno i “veri democratici” puntano un bersaglio, con minacce di morte e linguaggio d’odio a profusione che a sinistra fingono di ignorare. L’altro ieri è toccato a Valditara, ieri al premier Giorgia Meloni con cori infami (“Sei la prima della lista” ) e oggi tocca al leader della Lega e vicepremier. Così, per non scontentare nessuno. C’è poco da ridere, il clima si sta surriscaldando. Il triste, macabro riferimento a Piazzale Loreto dove è stato giustiziato Mussolini tiene banco nel lessico antagonista”: la vergognosa minaccia contro Salvini, apparsa nelle storie del profilo Instagram del collettivo studentesco, vicino al centro sociale Askatasuna, del liceo Einstein di Torino. Il leader della Lega ha risposto alla sua maniera. Dicendo di non avere paura e anzi di essere disponibile a un’assemblea sul futuro dell’Italia con tutti gli studenti del liceo.
“A Piazzale Loreto c’è posto”. Salvini: “Vorrei parlare con questi studenti”
“Mi piacerebbe parlare con questi ragazzi del liceo Einstein di Torino, perché la violenza (anche verbale) lasci posto alle idee (anche le più diverse)”. Questa la replica del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti sulla sua pagina Facebook . “La facciamo una bella assemblea pubblica sul futuro dell’Italia con tutti i ragazzi del liceo? Io ci sono“. Naturalmente a Salvini è arrivata la solidarietà del centrodestra e in particolare di tutti gli esponenti della Lega. “Auspico che tutta la politica prenda una posizione unanime di solidarietà verso Salvini e gli altri ministri o politici minacciati. Di qualunque partito, di qualunque schieramento. E che nessuno sottovaluti questo clima preoccupante”, ha dichiarato Roberto Calderoli, Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie. Da sinistra nessuna solidarietà. Minacciare e intimidire personalità dell’esecutivo sta diventando uno sport intollerabile al quale i dem e le opposizioni non ritengono dover stigmatizzare. Si scherza con il fuoco. Questa dinamica aggressiva andrebbe disinnescata ora, al più presto.
L’odio degli antagonisti colpisce ancora: Valditara, Meloni ed ora Salvini
Eppure il triste rituale di odio prosegue. Giovedì a Firenze si è sentito l’orrore del corteo pseudo pacifista contro Giorgia Meloni. Da sinistra nessuna presa di distanza. Qualche giorno fa, invece, nel mirino ci è finito il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Un esponente di un collettivo torinese, in un post sui suoi social, ora rimosso, ha scritto: “Ho sognato questa notte le barricate in via Bologna. E la Digos qua non entra più, Valditara a testa in giù”. Una minaccia esplicita. E proprio a Salvini aveva espresso solidarietà e vicinanza al collega è toccata la sua parte di odio. A proposito di studenti “a Lega Giovani è sempre stata disponibile al dialogo nelle scuole, confrontandosi su idee e progetti. E condannando ogni tipo di violenza e non rispetto delle leggi. Bene ha fatto il ministro Salvini a lanciare una proposta di confronto nel Liceo Einstein di Torino. La partecipazione dei ragazzi alla politica è importante. Così come è essenziale che ci sia educazione e rispetto dei valori civili. Per questo sarebbe bello estendere quest’iniziativa a tutti gli istituti”, propone il deputato della Lega Luca Toccalini, responsabile del dipartimento Giovani del partito.