Zingaretti sceglie Elly Schlein: con lei si può cambiare. De Micheli: basta col Pd maschilista
Nicola Zingaretti si schiera con Elly Schlein. “Io sceglierò Elly Schlein -annuncia l’ex-segretario dem- perché a mio parere è la scelta più netta, la scommessa per cambiare davvero. Perché a questo punto mi sembra che sia l’ipotesi più credibile per tenere aperta una speranza di cambiamento, la strada per ricostruire una critica al tempo presente e che può mobilitare energie nuove verso un impegno di giustizia e uguaglianza rivolto alle persone e soprattutto ai giovani”.
La candidata ringrazia: “Grazie Nicola, del tuo supporto e di queste parole che colgono il senso più profondo della sfida enorme che ci aspetta per cambiare davvero questo Pd e costruire l’alternativa alle destre”.
Si fa un grande abuso della parola cambiamento in queste giornate precongressuali del Pd. E anche Paola De Micheli propone la sua novità. “Fine del partito maschilista”, promette nella sua mozione. “Il Pd deve essere il partito delle donne e dei giovani. Il ruolo della militanza femminile oggi è svilito, per questioni di potere e perché manca il punto di vista della società femminile”, ha spiegato la candidata alla segreteria illustrando la mozione al Circolo di Testaccio.
Il partito è ancora alle prese con il caso Giarrusso, oggi commentato da Laura Boldrini. “Giarrusso? Non ha mai risparmiato parole eccessive nei confronti del Pd, meraviglia un po’ la sua scelta, può cambiare idea ma almeno dovrebbe scusarsi. I militanti non sono contenti, ha detto delle cose tremende, oggi non può far finta di nulla e, fischiettando, entrare nel Pd”.
Intanto secondo il sondaggio settimanale di Agorà sulle primarie Stefano Bonaccini sarebbe al 46%, con un +2 sulle rilevazione precedente. A seguire Elly Schlein con il 23% (-1), Paola De Micheli con il 10% (+1) e Gianni Cuperlo al 6% (-1).