Salute mentale, dopo il Covid è necessario intervenire contro l’isolamento sociale di giovani e anziani

12 Gen 2023 12:55 - di * Alfredo Antoniozzi

Condivido l’appello dei 92 direttori di dipartimento di salute mentale rivolto alle istituzioni affinché si cambi passo nella gestione dei servizi pubblici con investimenti adeguati. Non conosco gli estensori della lettera, tranne che di fama il prof. Giuseppe Nicolò, ma apprezzo lo sforzo di indurre le forze politiche a una riflessione sulla salute mentale, specie dopo le conseguenze del Covid.

La lettera firmata da 92 direttori di dipartimenti di salute mentale italiani  è stata indirizzata alla premier Giorgia Meloni, al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al ministro della salute Orazio Schillaci e ai presidenti di Camera e Senato Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa. Si tratta di un allarme per segnalare la grave difficoltà nei dipartimenti di salute mentale, in affanno per mancanza di professionisti e di risorse.

Un appello che, si legge nella lettera, “crediamo sia diventato un nostro dovere etico a fronte dell’aumento del disagio mentale nel nostro Paese, in particolare degli adolescenti, senza più possibilità di adeguate risposte da parte dei dipartimenti di salute mentale. Le condizioni drammatiche nelle quali stiamo sempre più scivolando consentono ai Dsm di erogare ormai con estrema difficoltà le prestazioni che, invece, dovrebbero essere garantite dai livelli essenziali di assistenza. Una situazione che si è aggravata con la pandemia e con le problematiche sociali ed economiche”.

Ricordo che il nostro governo ha aumentato di due miliardi di euro la dotazione per il servizio sanitario nazionale e che lo stesso presidente Meloni, già nel giorno del suo insediamento, ha parlato della necessità di intervenire a sostegno della salute mentale dei cittadini. Su queste tematiche sarebbe doverosa una discussione produttiva fra tutte le forze politiche senza divisioni precostituite.

Le dinamiche che hanno caratterizzato il covid hanno prodotto un isolamento sociale in un’ampia fetta della popolazione. Si è generata una dinamica che ha prodotto un isolamento generalizzato che vede persone di ogni età, specialmente giovani, costretti a una sorta di reclusione.
Sono aumentati i casi di giovani che non lavorano e studiano ancora di più nel meridione, laddove la situazione economica è più precaria. Sono certo che il ministro Schillaci saprà raccogliere questo appello, conoscendo la sua sensibilità, e confido di poterlo incontrare personalmente per discutere degli strumenti più opportuni da adottare

* Vice capogruppo Fratelli d’Italia Camera

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