Saldi, sprint di vendite nei primi quindici giorni di gennaio: il 5 per cento in più rispetto allo scorso anno

27 Gen 2023 14:00 - di Redazione
Saldi

“Nei primi 15 giorni di saldi invernali nel settore abbigliamento, calzature e accessori, abbiamo riscontrato finora un aumento medio del valore delle vendite del 4,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso”. A riferirlo è Giulio Felloni, presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio, nel delineare un primo bilancio dei saldi con l’Adnkronos. In base ad un sondaggio effettuato presso i propri associati, documenta come l’andamento delle vendite al dettaglio, in questo periodo, di questo settore per i tre quarti dei negozianti sia “positivo” calcolando che il 47% indica vendite positive e 27% stabili ed inoltre solo 26% negative. Ciò significa che gli italiani non avvertono il clima di ostilità che le Cassandre di sinistra spargono paventando il cataclisma economico.

Saldi, trend maggiore rispetto al gennaio scorso

Certo, il momento è tra i più difficili e ogni spia può rendere bene il clima che si respira nel Paese reale e non in quello immaginato dai giornaloni. “Un dato positivo che fa ben sperare in vista del consuntivo che faremo a fine gennaio sul primo mese di vendite e per il successivo mese di saldi”,  sostiene infatti Felloni. Che tiene a precisare come la moda non abbia subito aumenti di prezzi in quanto non colpita dagli effetti dell’inflazione e del caro energia come altri settori. Perché “abbiamo acquistato la merce nel 2022 “, spiega.  La percentuale media di sconti al pubblico è del 30% in questa tornata di saldi. Ma da qui al 6 marzo quando avranno termine i saldi, i commercianti prevedono che tale percentuale di sconto salirà. Anche se, rovescio della medaglia, sarà sempre più difficile trovare taglie e colori adatti alle proprie esigenze. Di qui l’invito ad affrettare gli acquisti nei prossimi giorni a partire dal fine settimana. L’andamento positivo degli acquisti è in linea con gli indicatori del centro Studi di Confindustria e lelle indagini del Codacons. L’Associazione dei consumatori chiamava in causa proprio l’effetto del nuovo governo, con il clima rinnovato di attesa e fiducia che già in prossimità del Natale indicava una propensione ai consumi molto soddisfacente.

Un indicatore che segnala un clima di fiducia

Il centro Studi di Confindustria ammetteva circa una settimana fa che  a gennaio l’economia italiana è andata “meglio delle attese”.  Quanto ai saldi, la spesa media dei saldi invernali, analizza, “è in linea con le previsioni pari a 130 euro a persona, i saldi interessano una platea di 15 milioni di famiglie”. Quanto agli acquisti da parte dei turisti Felloni riferisce che “quest’anno c’è un certo movimento sulle vendite, il turista è indirizzato soprattutto a prodotti di lusso di marchi importanti che molto spesso non fanno i saldi”. Per il turista che visita le città d’arte e di vacanza comunque “fare acquisti in questo momento nei centri storici può essere di grande interesse, è un volano per comprare capi di moda e fare affari”. Quanto ai capi più venduti l’imprenditore rivela che sono soprattutto giacconi, piumini, giacche, abiti, scarpe e maglieria: articoli costosi che non sono stati venduti a Natale e dunque ora acquistati con sconti del 30%. Per Felloni poi manifestazioni come Pitti Uomo e la Settimana della Moda “sono importanti. Perché danno slancio e interesse al settore e indicazioni di carattere generale per gli operatori sulle fogge, lo stile e i colori che andranno nelle prossime stagioni. Sono fondamentali per allestire le nostre vetrine”.

 

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