Roma Capitale, Lollobrigida annuncia la svolta: «Finalmente avrà veri poteri»

2 Gen 2023 10:28 - di Milena Desanctis
Lollobrigida

«Ciò su cui siamo molto concentrati è l’uscita dall’equivoco. Ovvero da una situazione paradossale per cui Roma viene considerata uno degli ottomila comuni italiani. Questo l’equivoco che sapremo superare. La città capitale nelle grandi nazioni è considerata un unicum. Anche da noi dev’essere così». Lo sottolinea il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, in un’intervista a Il Messaggero. «Il 2023 – afferma – sarà con certezza l’anno in cui Roma acquista definitivamente il suo status legislativo di Capitale. Nelle altre nazioni il ruolo di Parigi, di Londra, di Berlino, di Madrid è già un unicum, sia in termini di drenaggio di risorse sia per quanto riguarda i poteri. E questo garantisce alle capitali una forza che è utile all’intera nazione».

Lollobrigida: «Meloni è la garanzia che il nostro esecutivo metterà Roma al centro della sua azione»

Ora, «c’è un governo nuovo e molto determinato sul potenziamento dello status della Capitale. Giorgia Meloni è la garanzia che il nostro esecutivo metterà Roma al centro della sua azione», evidenzia Lollobrigida. Interpellato sul rischio che l’autonomia metta invece in pericolo il ruolo di Roma, spogliata di poteri e impoverita, «non vedo questo rischio. Da nessun punto di vista potrà esserci un processo di indebolimento», assicura.

«Non leggiamo nelle proposte di Calderoli alcun tentativo di divisione del Paese»

«Il ministro Calderoli sta facendo un ottimo lavoro – dice –. Naturalmente il Parlamento verrà coinvolto, come è ovvio visto che siamo una Repubblica parlamentare. E quanto ai rischi, che vengono segnalati da più parti, su una possibile spaccatura del Paese, vi garantisco che FdI è una sentinella inflessibile. Per noi, ogni cosa che mette a repentaglio l’unità nazionale non è sostenibile. Noi comunque – prosegue – non leggiamo nelle proposte di Calderoli alcun tentativo di divisione del Paese. Riteniamo che autonomia, elezione diretta dell’organo esecutivo e poteri per Roma Capitale siano strumenti che garantiscono maggiore coesione e competitività alla nazione, sulla base dei principi di sussidiarietà e di efficienza».

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