Rigopiano, 6 anni dopo. L’udienza a Pescara e il ricordo delle 29 vittime davanti alle macerie

18 Gen 2023 19:12 - di Elsa Corsini

È ripreso oggi presso il tribunale di Pescara il processo per la strage di Rigopiano, proprio nel giorno del sesto anniversario dell’immane tragedia nella quale hanno perso la vita 29 persone. In aula è la volta delle arringhe difensive degli avvocati degli imputati. Lassù tra le macerie è il momento del ricordo e della commozione velata di rabbia.

Rigopiano, 6 anni dopo: in aula le arringhe della difesa degli imputati

“Per tutti noi familiari – dicono i parenti delle vittime poco prima dell’udienza   – questa è una giornata carica di sentimenti contrastanti. Tutti concentrati in poche ore. Sentimenti di apprensione per l’attesa dell’udienza. Rabbia per le parole che inevitabilmente dovremo sentire in aula. Finalizzate a discolpare i responsabili”.

I parenti delle vittime: dolore, rabbia e ricordi

Sentimenti contrastanti. Alla rabbia si mescola la speranza “che vengano confermati i 151 anni richiesti dal pubblico ministero. L’amore, motore delle nostre battaglie da 6 lunghi anni. Il ricordo dei nostri cari morti ingiustamente per l’incuria e il menefreghismo. Il dolore per i tanti anni che avevano ancora davanti i nostri angeli.  Non sarà facile riordinare tali emozioni. Ma siamo determinati ad andare avanti, fino alla fine”. I familiari sono stati nell’aula del tribunale fino a mezzogiorno. Poi in autobus tutti insieme hanno raggiunto il luogo del disastro per la fiaccolata. Che è poi stata sospesa per ragioni di meteo. Troppa neve e pioggia.

Annullata la fiaccolata. I palloncini bianchi con i nomi delle vittime

A ricordare la tragedia tanti palloncini bianchi con i nomi delle vittime. Fatti volare davanti alla chiesa di San Nicola Vescovo a Farindola. Dove si è svolta anche la messa in ricordo delle vittime. “Ci hanno impedito di raggiungere il resort perché lassù, sotto la montagna, dove ci sono le macerie dell’albergo, c’era la bufera di neve”, racconta polemica Mariangela Di Giorgio, mamma di Ilaria, la cuoca morta a 22 anni intrappolata nell’hotel. “C’erano al massimo venti centimetri di neve e abbiamo incrociato due spazzaneve. Due spazzaneve sulle strade per un pugno di neve. Invece quel giorno, con metri di neve, non hanno mandato nessuno a pulire le strade. Lasciandoli morire nell’albergo”.

Le corone di fiori di Mattarella e Meloni. Rauti alla Messa

Tante le corone di fiori. Quella del premier Giorgia Meloni, del governo e del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per il sesto anniversario della tragedia dell’Hotel Rigopiano. E poi rose bianche in chiesa, ai piedi dell’altare, una per ognuna delle 29 vittime, morte travolte da una valanga. Presente alla commemorazione anche il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.

Una ferita inguaribile per l’Abruzzo

“Rigopiano, una tragedia immane”, ha detto il governatore. “Per sempre rimarrà nel cuore e nella memoria di tutti noi il ricordo delle 29 vittime, il dolore inconsolabile dei familiari, lo sforzo eroico dei soccorritori a cui era aggrappata la speranza di un una nazione intera.  Una ferita inguaribile dell’Abruzzo e dell’Italia”. In rappresentanza di Palazzo Chigi la senatrice Isabella Rauti, sottosegretario alla Difesa. “Sei anni fa – ha detto – l’immane tragedia di Rigopiano ha colpito e commosso tutta Italia. Il dolore di quei giorni è sempre vivo nei nostri cuori. Oggi il governo è presente alla cerimonia di commemorazione per ricordare le vittime. Ed esprimere la vicinanza ai loro familiari e ai superstiti. Quel giorno tra i primi ad intervenire nei soccorsi ci furono anche i nostri militari. Che hanno operato senza sosta insieme agli altri assetti dello Stato. A tutti loro un eterno grazie e ai familiari delle vittime un abbraccio infinito”.

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