Regionali, Berlusconi sfida l’astensionismo: «Chi non vota non è un buon italiano»

17 Gen 2023 16:41 - di Michele Pezza
Berlusconi

Le elezioni regionali della Lombardia e del Lazio hanno ridestato il senso di Silvio Berlusconi per la campagna elettorale. Solo ieri il leader di Forza Italia ha tenuto a battesimo la lista azzurra nella sua regione e oggi già torna a battere il ferro attraverso un’intervista a Canale 5, la rete ammiraglia dell’impero Mediaset. Nel mirino del Cavaliere i troppi italiani che da tempo disertano le urne. Pensa (e non a torto) che molti siano appartenuti in passato all’elettorato forzista e vorrebbe recuperarli. «L’astensionismo è un fenomeno molto grave – esordisce, infatti -. Andare a votare non è solo un diritto ma anche un dovere. Chi non vota non è un buon italiano». Quindi aggiunge: «Il cambiamento nella democrazia è possibile solo con il voto».

Berlusconi intervistato da Canale 5

Nel frattempo, però, c’è da mettere in sicurezza il governo e assicurargli un orizzonte di legislatura. Le opposizioni sono divise e ripiegate sulle loro questioni interne, ma alla maggioranza non mancano certo i dossier spinosi o le emergenze quotidiane. «Non c’è nessuna preoccupazione, né nervosismo al governo», assicura Berlusconi. «Forza Italia – prosegue –  è cardine di questa maggioranza e nessuno può mettere in dubbio la nostra lealtà al governo Meloni. Il viaggio di questa maggioranza deve durare cinque anni». Dalle questioni italiane a quelle europee.

«L’Occidente non dispone di leader capaci»

E qui il giudizio di Berlusconi si fa molto più affilato. «Da più di 20 anni – ricorda – chiedo una politica di difesa comune europea, di fronte ai grandi pericoli del mondo globalizzato, che vengono dalla Cina comunista, che sta perseguendo un progetto di espansione politica, economica e militare». La Ue, tuttavia, non sembra volerne prendere atto. «Che Dio ci protegga – dice –, visto che l’Occidente non dispone di leader capaci, intelligenti e responsabili». A sostegno del suo severo giudizio Berlusconi cita due esempi, qualificati come altrettanti «gravi errori», che «danno argomenti ai nemici della Ue». Il primo: «Autorizzare l’Irlanda a etichettare il vino come fosse dannoso alla salute è sbagliato». Il secondo:  «La direttiva sulla riqualificazione energetica farebbe crollare da noi il valore degli immobili, per noi la casa è sacra».

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *