Posti di polizia negli ospedali, la mossa di Piantedosi piace. «Un deterrente contro la violenza»

16 Gen 2023 16:28 - di Mia Fenice
Ospedali

Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, «ha dimostrato una grande sensibilità sul fenomeno della violenza contro gli operatori sanitari con l’annuncio del ripristino dei posti di polizia negli ospedali». Ora però «sarebbe utile una circolare per richiamare le forze dell’ordine a fare una segnalazione al magistrato nel caso di interventi a tutela dei professionisti sanitari, in modo da attivare la procedura d’ufficio senza costringere il sanitario a denunciare. Allo stesso modo i direttori generali dovrebbero mettere a disposizione gli uffici legali per queste segnalazioni». Così all’Adnkronos Salute il presidente della Federazione degli Ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli, in merito all’annuncio del ministro Piantedosi, sull’avvio di un’iniziativa per istituire presidi di polizia nelle strutture ospedaliere, in modo da arginare il fenomeno della violenza sugli operatori.

Presidi di polizia negli ospedali, il plauso degli ordini dei medici

«Se il ministro riesce a ripristinare i presidi di polizia negli ospedali è un bene – dice Anelli – è un bene perché costituiscono un deterrente per evitare episodi di violenza. Naturalmente, accanto a questo, è importante che anche i Dg degli ospedali prendano atto di due elementi: da una parte che c’è un grande bisogno di mediatori che informino i cittadini sull’andamento dei trattamenti ai loro congiunti, anche rispetto ai possibili ritardi legati alla cura degli altri pazienti con priorità di assistenza. E su questo bisogna investire e lavorare».

«Ora la procedibilità d’ufficio»

Un altro elemento che per il presidente Fnomceo «sempre più appare evidente è che non c’è un’organizzazione che comporti l’attivazione della procedibilità d’ufficio consentendo ai professionisti di non fare la denuncia, soprattutto nelle aree dove il disagio sociale e molto alto e gli operatori hanno paura di denunciare. Penso quindi sia giusto che lo facciano gli uffici legali delle Asl, serve che qualcuno segnali. Se ci fosse anche una circolare del ministero dell’Interno alle forze dell’ordine, che richiamasse alla segnalazione per la procedibilità d’ufficio, a quel punto tutti i vari attori del sistema sarebbero allertati. Non è complicato, la legge lo prevede, bisogna solo informare gli operatori – forze dell’ordine che intervengono o uffici legali Asl – che questa attività di segnalazione va fatta», conclude Anelli.

Ospedali, Nessuno tocchi Ippocrate: «Finalmente una risposta dalle istituzioni»

Plauso anche dall’associazione Nessuno tocchi Ippocrate, che si batte contro la violenza sugli operatori sanitari. «Finalmente abbiamo ricevuto una risposta dalle istituzioni, il ministro Piantedosi ha parlato di drappelli di polizia negli ospedali. La presenza sul posto della polizia è fondamentale, anche perché la maggior parte degli aggressori dopo averci colpito fugge via e non viene identificato». Così l’associazione commenta su Facebook l’annuncio del ministro dell’Interno Piantedosi, a cui sono seguite le affermazioni del ministro della Salute Schillaci.

Dg San Camillo Roma: «Pronti a presidio polizia H24 in ospedale»

«A breve, nel giro di qualche settimana massimo un mese, attiveremo un presidio di Polizia 24 ore su 24 a pochi metri dal Pronto soccorso. Ci stiamo lavorando da un po’ con il Commissariato di Monteverde e con la Questura, ma il fatto che il ministro abbia deciso di partire da Roma e dagli ospedali con il maggior afflusso in Pronto soccorso ci ha fatto piacere e ci stimola a farci trovare pronti». Così all’Adnkronos Salute il direttore generale dell’Azienda ospedaliera San Camillo-Forlanini di Roma, Narciso Mostarda.

Il San Camillo ha già un presidio di Polizia al suo interno ed è proprio accanto all’area del dipartimento d’emergenza-urgenza. «Ora le valutazioni che stiamo facendo con il Commissariato è di prolungare la sua attività arrivando a coprire le 24 ore e anche di potenziarlo con una sorta di sportello – precisa Mostarda – per permettere agli utenti di avere altri servizi. C’è uno sforzo congiunto e sono già stati fatti diversi sopralluoghi».

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