Dopo i casi a Termini e Senato, Piantedosi alza l’asticella sulla sicurezza: più controlli e prevenzione

2 Gen 2023 19:16 - di Lorenza Mariani
Senato

La facciata del Senato imbrattata da vandali: la rivendicazione auto-giustificativa degli gli attivisti di Ultima Generazione, che hanno spiegato lo sfregio inferto a un luogo simbolo delle istituzioni – oltre che bene culturale del patrimonio artistico comune – non regge. La pseudo-motivazione addotta per validare il getto di vernice arancione, utilizzando degli estintori per devastare, con il semplice obiettivo di vandalizzare, c’entra davvero poco con la causa ecologista. Semmai, rivela quanto sia confuso e arbitrario il concetto di ambiente diffuso tra gli eco-attivisti. Non a caso, allora, il premier Giorgia Meloni, dopo il blitz di questa mattina del manipolo di ambientalisti, ha emblematicamente commentato: «Sono vicina al Presidente del Senato e a tutti i senatori. E condanno il gesto oltraggioso, incompatibile con qualsiasi civile protesta».

Blitz degli eco-attivisti al Senato, Meloni: «Incompatibile con qualsiasi protesta civile»

Esattamente come, solo poco prima, il presidente del Senato, Ignazio La Russa, intervenendo sulla vicenda ha commentato: «Nessun alibi. Nessuna giustificazione per un atto che offende tutte le istituzioni. E che solo grazie al sangue freddo dei carabinieri non è trasceso in violenza». E ancora. «Il Senato è stato vigliaccamente scelto – ha aggiunto il presidente La Russa – perché a differenza di Palazzo Chigi, della Camera dei deputati e di altre istituzioni, non ha mai ritenuto fino ad ora di dover creare un’area di sicurezza attorno all’edificio. Ho convocato immediatamente per domani alle ore 15 il Consiglio di presidenza del Senato per ogni opportuna decisione».

I casi di Senato e Stazione Termini: Piantedosi al lavoro sul giro di vite sulla sicurezza

Non solo. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi si è messo subito in contatto dal Viminale con il Prefetto di Roma. Con il Capo della Polizia. E con gli altri vertici delle forze dell’ordine. Obiettivo: verificare gli sviluppi delle attività di accertamento in atto sull’azione di imbrattamento del Senato della Repubblica, e sull’accoltellamento alla stazione Termini. Vicende al centro anche di un colloquio telefonico intercorso tra il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, e il numero uno del Viminale. Il quale – in base a quanto si evince da fonti della Presidenza del Senato – ha espresso solidarietà e massima disponibilità ad aumentare il livello di sicurezza di Palazzo Madama.

Il Viminale aumenta il livello di sicurezza

Il titolare del Ministero dell’Interno ha espresso ai vertici delle Forze di Polizia la propria soddisfazione per la gestione dell’ordine pubblico degli eventi di fine anno, facendo particolare riferimento alla Capitale dove si sono svolti pressoché in contemporanea il concerto al Circo Massimo: con la presenza di decine di migliaia di persone. E una manifestazione degli anarchici che ha richiesto una importante attività di controllo e contenimento da parte delle forze dell’ordine impegnate nell’area interessata.

Dopo i casi al Senato e Stazione Termini, più controlli e più prevenzione

Vandali e violenti, però, non essendosi riusciti a sfogare abbastanza a Capodanno – vista la stretta dei controlli approntata – si sono messi all’opera nelle ore immediatamente successive. Quando, dopo il cruento episodio dell’accoltellamento alla Stazione Termini di una giovane israeliana la notte di San Silvestro – su cui la Procura di Roma ha aperto un fascicolo per tentato omicidio escludendo la matrice terroristica dell’atto –. E dopo l’imbrattamento della facciata del Senato della Repubblica, brutalità, vandalismo e iniziative intimidatorie, hanno avuto il loro momento di recrudescenza.

L’efficacia dei dispositivi di vigilanza predisposti per Capodanno

E allora, se i dispositivi di vigilanza predisposti in occasione di manifestazioni pubbliche hanno dimostrato la loro efficacia, preoccupano il ministro Piantedosi episodi come quelli verificatisi a danno del Senato della Repubblica, e in un altro target sensibile come quello della stazione Termini. Vicende riconducibili ad iniziative realizzate con modalità insidiose o individuali.

Agenti in borghese nell’area del Parlamento, controlli intensificati nelle stazioni

Casi per i quali occorre intensificare l’attività di prevenzione e di controllo del territorio. A tal proposito, fin da subito le autorità interessate hanno disposto un rafforzamento del dispositivo di sicurezza nell’area del Parlamento, anche con agenti in borghese. A breve poi, a quanto si apprende, saranno intensificati i controlli nelle stazioni delle grandi città. Perché nessun luogo di una città possa trasformarsi, anche solo per un violento o un manipolo di facinorosi, in zona franca per criminali. Malviventi. E soggetti borderline.

 

 

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