Padre Georg accusa: “Ratzinger avvisò Bergoglio sui pericoli della deriva no gender, ma non fu ascoltato”

7 Gen 2023 12:20 - di Marta Lima

Spuntano nuovi dettagli su Padre Georg Gänswein nel libro in uscita Nient’altro che la Verità, nel quale l’assistente del Pontefice emerito deceduto svela la delusione di Papa Ratzinger nei confronti di Papa Bergoglio per l’accantonamento della messa in latina e nel quale lamenta di essere rimasto egli stesso «scioccato» alla decisione di Francesco di renderlo un «prefetto dimezzato» . A quanto pare, Papa Francesco non sarebbe stato particolarmente sensibili all’allarme lanciato dal suo precedecessore sull’avanzata delle teorie “no gender” nelle quali viene affermare la non distinzione tra maschi e femmine e lasciata all’individuo la possibilità di scegliere la propria identità sessuale.

Il dissidio tra Ratzinger e Bergoglio sul “no gender”

Secondo un articolo del Corriere della Sera di oggi, padre Georg nel libro, ricostruisce le diverse visioni di Francesco e Benedetto sulla filosofia gender”. A quanto pare Ratzinger scrisse su questo tema a Bergoglio. D’accordo con il papa che bisognasse «trovare un equilibrio tra rispetto della persona e amore pastorale e dottrina della fede» ammonì che «la filosofia gender insegna che è la singola persona che si fa uomo o donna. Non interessa il bene della persona omosessuale ma di una voluta manipolazione dell’essere». «So che molti omosessuali sentono di essere pretesto per una guerra ideologica. Perciò una resistenza forte e pubblica è necessaria», scrisse Benedetto.

La spaccatura in Vaticano tra conservatori e progressisti

Oggi, in un’intervista a Repubblica, l’ arcivescovo Timothy Broglio, presidente della conferenza episcopale degli Stati Uniti, smentisce la “faida” tra progressisti e conservatori in Vaticano, ma non nega le due differenti visioni.  “Confesso che non ho letto quello che Padre Georg Gänswein  ha detto ma penso che se abbiamo critiche da fare al Santo Padre non bisogna farle tramite i mass media ma direttamente a lui personalmente. E considero monsignor Gänswein come un amico. Ci sono tensioni tra, diciamo, progressisti e conservatori. Forse ci sono sempre state ma mi sembrano molto più evidenti adesso. Vediamo alcuni vescovi tedeschi che vanno avanti con il percorso sinodale, e con questo certamente io non posso essere d’accordo, sarebbe una fonte di tensione. Ma ci sono critiche anche dall’altra parte, che possono essere anche esagerate. Sì, bisogna riconoscere che ci sono tensioni”.

 

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