Irresistibile monologo di Sorrentino: fa a pezzi il narcisismo dei genitori nelle chat scolastiche (video)
Irresistibile e “spietato” Paolo Sorrentino. Il monologo in cui demolisce le famigerate chat su cui i genitori focalizzano le loro esistenze per le comunicazioni scolastiche è da assaporare fotogramma dopo fotogramma. Accade nella seconda puntata di Call My Agent – Italia, la nuova serie di Sky Original disponibile on demand. Ad un certo punto si vedela guest star Paolo Sorrentino, che va sulla terrazza con uno degli agenti e parte con un monologo esilarante, fulminante. Il contenuto è la pura verità, possono testimoniarlo i miei amici e colleghi con figli in età scolare, di cui ascolto le conversazioni “disperate” in chat con altri genitori. Il regista è fenomenale nell’estrapolare il mix di vanità, di inutilità, di narcisismi con con cui tanti genitori sognano il loro momento di notorietà con la scusa dei figli e della scuola. “Sono le cose più prossime alla morte”, dice con il suo gusto ultimativo il regista.
Sorrentino: quell’eccitazione immotivata sulle chat WhatsApp.
Sorrentino racconta, nella finzione, cosa gli è capitato vivere in una riunione dei genitori a scuola, seguito delle conversazioni nelle chat WhatsApp. E mette alla berlina quello che definisce “l’entusiasmo immotivato, “il sentimento più orrendo dell’essere umano”: ossia quell’eccitazione per ogni futilità esca fuori dalle proposto più strampalate che vengono proposte all’attenzione di altri genitori. In una gara al rialzo a chi la spara più grossa e originale. Genitori che si propongono per per corsi ameni, di batteria, di macharena (sprigiona la creatività). ” C’è stata una ola dei genitori, applausi, giubilo come in preda a una droga sconosciuta”. Esilarante e graffiante. “E tutti ad applaudire con entusiasmo persone con poco da fare nella vita che per questo vogliono prodigarsi in attività per la scuola. Ma soprattutto pretendono l’approvazione degli altri genitori”. Un monologo che sprigina un umorismo misto a critica sociale, solitudine. Il bello arriva dopo, in un crescendo.
Sorrentino (megalomane): Ho scritto una lettera a Dio
Quando passano a lui la parola in questa riunione, Sorrentino “osa” dire che i suoi figli sono cresciuti “tutto sommato bene” anche da soli. La reazione degli altri genitori? : “Hanno fatto scendere su di me un silenzio che si tributa solo agli ergastolani“. Immaginiamo lo sconcerto di chi si stupisce se qualcuno non si accoda a questo entusiasmo immotivato. Allora? “Allora ho scritto una lettera2. al ministero dell’istruzine?, chiede l’interlocutore. Risposta alla Sorrentino: “No, a Dio. Per dirgli ‘occupati tu dell’educazione dei genitori”.