Iran, condannati a dieci anni per un ballo sotto la torre Azadi a Teheran. Sarebbe un “atto di corruzione” (video)

31 Gen 2023 19:38 - di Redazione
Iran ballo

Una coppia di giovani ventenni iraniani è stata condannata a 10 anni di detenzione dopo aver pubblicato il video in cui i due ballavano per strada, vicino alla Torre Azadi di Teheran. La coppia non ha collegato il ballo alle proteste in corso in Iran. Tuttavia Astiazh Haqiqi, 21 anni, e il suo fidanzato Amir Mohammad Ahmadi, 22 anni, sono stati condannati per “promozione della corruzione e della prostituzione, atti contro la sicurezza nazionale e propaganda contro l’establishment”.

 

Amnesty International ha intanto documentato le violenze in carcere subite da almeno tre condannati a morte in Iran. Nell’ultimo rapporto dell’organizzazione, che esprime seri dubbi sulla correttezza del sistema giudiziario iraniano, Amnesty descrive il caso di Mehdi Mohammadifard, violentato dalle guardie carcerarie e duramente picchiato, tanto da aver subito lesioni che hanno richiesto cure in un ospedale fuori dalla prigione in cui era detenuto. Il diciannovenne si era nascosto dopo essere stato convocato per essere interrogato dai Guardiani della rivoluzione iraniana, i Pasdaran, prima del suo arresto il 2 ottobre. Durante il suo arresto è stato gettato a terra e ha subito una frattura al naso.

Mohammadifard è stato condannato a morte insieme al 18enne Arshia Takdastan e al 31enne Javad Rouhi in relazione alle proteste a Noshahr, nella provincia di Mazandaran, il 21 settembre, scoppiate in risposta alla morte di Mahsa Amini dopo essere stata arrestata dalla polizia. I tre, che sono stati condannati alla pena capitale con diverse accuse tra cui “corruzione sulla Terra” e “inimicizia contro Dio”, hanno presentato ricorso presso la corte suprema.

Amnesty ha denunciato che anche Rouhi è stato sottoposto a gravi percosse e fustigazioni, anche sulla pianta dei piedi e mentre era legato a un palo, e che gli è stato messo il ghiaccio sui testicoli. Anche Takdastan è stato ripetutamente sottoposto a percosse, ha affermato l’organizzazione. A tutti e tre gli imputati, denuncia Amnesty, è stato negato il diritto a un avvocato di loro scelta in un’udienza durata meno di un’ora.

 

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