Firenze, arrestato anarchico per 6 attentati contro la linea dell’Alta Velocità, indagati due minori

25 Gen 2023 17:05 - di Paolo Lami
ANARCHICO_ARRESTATO_FIRENZE

Rischia fino a 15 anni di carcere l’anarchico fiorentino arrestato dalla Procura del capoluogo toscano con l’accusa di aver compiuto 6 attentati, tra il 28 agosto ed il 28 dicembre scorsi, contro la linea ferroviaria ad Alta Velocità che collega Firenze a Bologna, nei tratti passanti dalle località di San Piero a Sieve e Firenzuola.

L’inchiesta che ha portato all’arresto dell’anarchico, la cui attività eversiva “si colloca – secondo il procuratore distrettuale antimafia Luca Tescaroli – nell’ambito della  campagna di violenza di gruppi anarchici contro la Tav“, è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia fiorentina le cui indagini svolte con l’ausilio degli appartenenti alla Digos di Firenze e la collaborazione del Compartimento della Polizia Ferroviaria di Firenze,  stima danni per decine di migliaia di euro alle strutture ferroviarie interessate dagli attentati. Che hanno riguardato strumentazione demandata a garantire l’incolumità dei viaggiatori in caso di incidenti.

In un episodio, in particolare, è stato danneggiato il quadro di comando del sistema di areazione a servizio di una galleria: in caso d’incidente ferroviario, non avrebbe consentito il corretto deflusso dei fumi prodotti da eventuali incendi.

I reati ipotizzati a carico dell’anarchico arrestato – che rischia fino a 15 anni di carcere – sono quelli di attentato alla sicurezza dei trasporti aggravato dall’associazione con finalità di terrorismo.

Da tempo la linea ad alta velocità è oggetto di attentati da parte delle organizzazioni anarchiche nazionali con cui l’anarchico arrestato intrattiene stabili contatti.

Sono in corso riscontri sulla posizione di due minorenni – le indagini in questo caso sono coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Firenze – in ordine al loro eventuale coinvolgimento in uno dei sei episodi criminosi.

Ieri la Digos, delegata dalla locale Procura per i Minorenni, ha proceduto a perquisire le abitazioni dei due minori e ora le risultanze sono al vaglio degli investigatori che dovranno accertare l’effettivo coinvolgimento dei giovani nella vicenda.

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