Bolsonaro ricoverato in ospedale a Orlando per dolori addominali. Gli Usa: nessuna richiesta di estradizione

9 Gen 2023 19:59 - di Alessandra Danieli

L’ex presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, è stato ricoverato in un ospedale di Orlando, in Florida, a causa di “forti dolori addominali”. La notizia, riferita dal sito del quotidiano O Globo, arriva all’indomani dell’assalto dei suoi sostenitori alle sedi dei poteri esecutivo, giudiziario e legislativo a Brasilia. Bolsonaro è stato ricoverato più volte negli ultimi anni a causa di blocchi intestinali. Dopo essere stato accoltellato durante la campagna elettorale nel 2018. L’ex presidente brasiliano si era recato negli Stati Uniti due giorni prima che, il suo avversario, Luiz Inacio Lula da Silva assumesse la carica di presidente.

Bolsonaro ricoverato in un ospedale di Orlando

Intanto dalla Casa Bianca fanno sapere che non  c’è nessuna richiesta ufficiale da parte del governo brasiliano riguardo a possibili estradizioni per  Bolsonaro. Così il consigliere per la Sicurezza Nazionale Usa, Jake Sullivan, rispondendo alle domande dei giornalisti, durante un briefing a Città del Messico. “Ovviamente se dovessimo ricevere una richiesta di questo tipo noi la tratteremmo come facciamo sempre. Con la massima serietà”, ha poi aggiunto Sullivan. “A quanto so – ha aggiunto – non siamo in diretto contatto con Bolsonaro, quindi non posso dire nulla riguardo a dove si trovi”.

Il congresso brasiliano al lavoro per una commissione di inchiesta

Nel Congresso brasiliano si sta lavorando per formare una commissione di inchiesta sul ruolo dell’ex presidente nell’assalto condotto ieri da migliaia di suoi sostenitori. Una delle prime azioni della commissione sarà la richiesta del ritorno in Brasile dell’ex presidente che ora si trova in Florida. “Bolsonaro potrà essere convocato. Deve venire a rispondere dei crimini che ha commesso. Dopodiché sarà indagato”, ha dichiarato l’ex presidente del Senato, Renan Calheiros.

Assalto, 1200 persone arrestate

Sarebbero circa 1.200 le persone arrestate nell’accampamento montato da oltre due mesi di fronte al quartier generale dell’esercito a Brasilia. Lo rende noto GloboNews, precisando che gli arrestati sarebbero legati ai disordini scoppiati ieri. Secondo il portale gli arresti sono stati eseguiti dalla polizia federale. In ottemperanza a quanto disposto ieri con decreto dal presidente Lula. Gli arrestati sono stati portati al quartier generale della polizia federale con almeno 40 autobus.

Anche il nipote Leo Indio tra i manifestanti

Un attacco “vandalo e fascista” contro le istituzioni democratiche, aveva detto il presidente del Brasile assicurando che i “terroristi” saranno “puniti in modo esemplare”. Tra i manifestanti di ieri anche il nipote dell’ex presidente del Brasile: Leonardo Rodrigues de Jesus, noto come ‘Leo Indio’. È stato identificato grazie ai numerosi video e foto postati sul suo Instagram personale, che lo mostravano in piedi tra la folla che circondava il Congresso brasiliano. Ma ha negato qualsiasi atto vandalico parlando di teppisti ‘mascherati da patrioti’.

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