Aulicino: “Il governo accelera i tempi per il porto di sbarco. Di che si lamentano le Ong?”

18 Gen 2023 20:40 - di Redazione

“Le navi ong hanno sempre lamentato il troppo tempo con cui le autorità italiane concedevano il Porto di sbarco (Pos), anche dopo 10 giorni. Ora il Porto di sbarco viene assegnato subito. E questo incide positivamente sulla vita a bordo dei migranti. Sapendo che saranno portati in un porto nazionale in tempi brevi. Prima c’erano anche problemi di sicurezza. Con persone che dopo tanti giorni in mare andavano in escandescenze. Quindi per le navi Ong ci sono ora migliori capacità di far fronte alle loro incombenze”. Così il contrammiraglio Giuseppe Aulicino, in audizione alle Commissioni riunite Affari costituzionali e Trasporti che stanno esaminando il decreto con la stretta alle navi Ong.

Migranti, Aulicino: ora subito il Porto di sbarco

A preoccupare particolarmente la Guardia costiera, ha riferito il contrammiraglio, “è il flusso dalla Cirenaica (le navi Ong intervengono invece su quello dalla Tripolitania, perché si utilizzano grandi pescherecci di 20-25 metri in grado di navigare anche in condizioni meteo sfavorevoli. In grado di portare fino a 700 migranti. E noi dobbiamo intervenire con numerosi assetti a grandi distanze dalle coste più vicine”.  Dalla Tripolitania – ha proseguito Aulicino – il flusso è costante, con barche in legno e gommoni più o meno attrezzati. Che possono trasportare fino a 100 persone. In questo caso il flusso dipende dalle condizioni meteo. Qui operano le ong, che sono utili come tutte le unità che possono prestare soccorsi, come i mercantili”. Rispondendo a domande sul decreto del governo Meloni, il militare ha spiegato che il provvedimento “non vieta espressamente i salvataggi multipli. Se mentre va al Porto di sbarco indicato la nave incontra un’unità che ha bisogno di soccorso, il comandante deve intervenire. E capita anche ai nostri assetti di intervenire per soccorrere più  imbarcazioni”.

Nel 2022 il 56% di arrivi in più dell’anno prima

Il contrammiraglio ha anche fornito numeri impressionanti sugli sbarchi senza sosta che interessano l’Italia. Nel 2022 si sono registrati 105mila arrivi di migranti via mare, il 56% in più dell’anno scorso: 1.401 dall’ Algeria, 32mila dalla Tunisia (+60%), 53mila dalla Libia (+70%). Dalla Libia partono due flussi. Uno dalla Tripolitania (33mila) e l’altro dalla Cirenaica (20mila). Poi c’è la rotta del Mediterraneo orientale (Turchia, Egitto, Libano e Siria), con 17mila arrivi. Le navi Ong sono attive solo sulla rotta che dalla Cirenaica arriva a Lampedusa. E hanno soccorso oltre 11mila persone, il 34% di quelle partite dalla Tripolitania.

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