Violante: «La Meloni sta fondando un vero Partito Conservatore Italiano, altro che fascismo…»

1 Dic 2022 8:53 - di Mia Fenice
Violante

«Guardo con interesse il lavoro di Giorgia Meloni nella paziente costruzione di un vero partito conservatore senza fascismi, paleoliberismi o localismi. “Partito Conservatore Italiano” suona bene. Certo, ci sarà un problema di sigla: “Pci” con la Meloni suona malissimo…». Lo afferma in un’intervista Libero l’ex presidente della Camera, Luciano Violante. «Credo che, da parte del Pd – afferma – insistere in campagna elettorale sul fascismo (inesistente) della Meloni sia stato controproducente. D’altronde il centrosinistra doveva avere un altro peso, poi c’è stato Calenda che ha baciato sulla guancia Letta e se ne è andato da un’altra parte. A quel punto, a battaglia già perduta, alzare i toni forse è stato un automatismo».

Violante su Saviano: «”Bastardo” non è una critica ma un’offesa»

Quanto a Roberto Saviano che “insulta la Meloni ribadendo il diritto all’insulto. Lei l’avrebbe querelato come ha fatto la premier?” «Io parto dal concetto che un politico non dovrebbe mai querelare. Io l’ho fatto solo una volta nella vita con Montanelli, che scrisse se non erro che avevo acquistato una casa a prezzo di favore, e fu condannato al pagamento di danni e spese processuali. Detto questo, “bastardo” non una è una critica legittima in nome della libertà d’espressione ma un’offesa e, pronunciata da un intellettuale che dovrebbe conoscere l’uso accorto delle parole, toglie il senso stesso di quel avrebbe voluto comunicare».

«La Carta si può cambiare»

E poi si parla di riforme. Si può cambiare la Carta? «Si può cambiare (ovviamente la prima parte non si tocca), specie con questa legge che ha ridotto i parlamentari, ma attraverso piccoli accorgimenti per la stabilità, come il voto del Parlamento in seduta comune sulla Legge di Bilancio e sulla fiducia, l’inserimento della “sfiducia costruttiva”. Tra l’altro, non si capisce perché per fare il governo serve la fiducia di due Camere, ma per farlo cadere basta la sfiducia di una sola».

Violante sulla depenalizzazione dell’abuso d’ufficio

La Meloni ha promesso la depenalizzazione dell’abuso d’ufficio.
«Ha perfettamente ragione, è un reato che serve per avere imputati, non condannati. Urge depenalizzarlo. Da imputato hai comunque le spese legali, il blocco delle carriera e ti trattano come un ladro. Il procuratore di Roma Pignatone consigliava ai suoi pm di essere prudenti su questa contestazione che crea ingorghi ai processi, e la sentenza comunque non arriva mai prima di quattro anni».

Nordio? «Lo stimo»

E sulle riforme della Giustizia della Cartabia, Violante dice:  «La riforma del processo civile e penale va bene, quella sull’ordinamento giudiziario mi trova dissenziente per quel che attiene al metodo di elezione del Csm, sulle porte girevoli e altro. Ma la Cartabia l’ha fatta a fine mandato cercando un ultimo compromesso con le forze politiche. Il mio amico sacerdote dice che si fa messa con i preti che ci sono…». Nordio? «Di Nordio ho molta fiducia, lo stimo. Però prima di metter mano alla materia bisognerebbe capire perché, a parità di regole, in Italia alcuni tribunali funzionano e altri no. Dipende dall’organizzazione degli uffici giudiziari, dai capi degli uffici? Bisognerebbe studiare i modelli migliori e capire perché non vengono usati dappertutto…».

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