Da Violante a Baldassarre, l’altolà dei giuristi a chi sparge odio e delegittima gli avversari: “Tradite la Costituzione”

2 Ago 2022 13:49 - di Agnese Russo
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Un appello per dire basta alle «campagne di denigratorie e di delegittimazione» che stanno caratterizzando questa prima fase della competizione elettorale. A lanciarlo è un gruppo di costituzionalisti e accademici, fra i quali Antonio Baldassarre, Paola Balducci, Franco Bassanini, Enzo Cheli, Felice Giuffrè, Giovanni Guzzetta, Tommaso Edoardo Frosini, Luciano Violante. Dunque, personalità di diverso orientamento politico, unite però dalla richiesta di riportare entro i confini del civile confronto la campagna elettorale, tornando ai principi di pluralismo, pari dignità, solidarietà politica e responsabilità. E, in fin dei conti, ai principi della Costituzione.

Da Violante a Baldassarre, oltre cento giuristi e accademici dicono basta

L’appello, sottoscritto in poche ore da oltre cento costituzionalisti, giuristi, politologi, sociologi, diplomatici, docenti di diritto e scienza della politica ed altri accademici, ha la forma del manifesto con il titolo “Liberi di scegliere” ed è naturalmente rivolto a tutte le forze politiche. Basta, però, incrociarlo con quello che sta accadendo in questa campagna elettorale per capire chi ne siano i veri destinatari.

Il richiamo alla Costituzione di “Liberi di scegliere”

«Nei momenti più delicati nella vita di una nazione grava in capo a ciascun componente della comunità il dovere di agire senza mettere in discussione quel minimo comune denominatore, fondato sulla pari dignità sociale dei cittadini, su cui si regge la convivenza politicamente organizzata», ricorda il manifesto, che prosegue richiamando la Costituzione, che all’articolo 2 «richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, accanto a quelli di solidarietà sociale ed economica», agli articoli 3 e 21«richiama all’osservanza della pari dignità sociale anche nelle manifestazioni del pensiero e delle opinioni» e all’articolo 49 «impone il rispetto del metodo democratico nella competizione tra i partiti».

Il «dovere inderogabile» di solidarietà politica e «reciproca legittimazione»

«Tra i fondamenti dell’ordinamento repubblicano – proseguo i giuristi – vi è certamente il diritto-dovere dei cittadini di scegliere liberamente i propri rappresentanti in Parlamento e il correlato diritto di tutti i partiti politici e dei loro esponenti di competere democraticamente per l’acquisizione del consenso, aspirando al governo del Paese secondo la propria visione dell’interesse generale». Dunque, «la dialettica democratica, i principi di libertà e rispetto, insieme al richiamato dovere inderogabile di solidarietà politica postulano la reciproca legittimazione dei concorrenti, il ripudio di ogni atteggiamento di contrapposizione radicale, teso a mettere in discussione il diritto di ciascuna forza politica ad aspirare alla guida del Paese con il consenso degli elettori, così come, ancor di più, forme di discriminazione o di screditamento, da qualsiasi parte provengano, fondate sulle caratteristiche fisiche o sulle posture di chi è considerato avversario e, talvolta, addirittura “nemico” politico».

Il richiamo alla stampa contro le fake news e le «narrazioni prive di riscontro»

«Il dovere di accettare la fisiologia della competizione politica e gli esiti che gli elettori determineranno non grava soltanto sui partiti e sui loro esponenti, ma su tutti i soggetti e le componenti della comunità, che contribuiscono ad alimentare il dibattito e orientare l’opinione pubblica (stampa, accademia, istituzioni economiche e sociali, etc.)», si legge ancora nel manifesto, che ricorda la necessità di un «saldo impegno corale, insieme agli alleati europei e occidentali» di fronte all’aggressione russa in Ucraina e sottolinea che «a maggior ragione nei momenti di grande instabilità economica, sociale e geopolitica, elementari istanze di responsabilità e “correttezza costituzionale” impongono il ripudio di ogni atteggiamento discriminatorio o delegittimante, che, prescindendo dalla volontà degli elettori e dal rispetto delle normali dinamiche istituzionali e costituzionali, alimenti contrapposizioni radicali, forme di delegittimazione morale, condizioni di sospetto e inquietudine sociale fondate su congetture, narrazioni prive di riscontri o vere e proprie “fake news”».

L’auspicio di Violante e gli altri del ritorno al «metodo democratico»

«Nell’architettura democratica e pluralista della Carta repubblicana ogni diritto e ogni libertà – compresa la libertà di manifestazione del pensiero e quella di stampa – si declinano in parallelo ai doveri di solidarietà, al principio di responsabilità, di osservanza del metodo democratico e all’esigenza di rispetto della dignità della persona. Auspichiamo, dunque – è la conclusione di “Liberi di scegliere”, firmato da Violante e gli altri giuristi – che tutti i soggetti coinvolti nella campagna elettorale appena iniziata, ma anche nel dibattito pubblico a questa connesso, rispettino le istanze del pluralismo e del reciproco rispetto, pur nella legittima e necessaria dialettica tra differenti visioni politiche e culturali, affinché possa svolgersi un confronto chiaro e netto tra idee, programmi, progetti alternativi sui quali gli elettori potranno liberamente esprimersi».

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