Rocco Tanica: “Bella ciao ha rotto il ca**o”. E i follower lo applaudono… e rincarano la dose

6 Dic 2022 21:28 - di Bianca Conte
Bella Ciao

Rocco Tanica sorprende, stuzzica e rianima i follower con un irriverente tweet su quello che è diventato l’inno della sinistra. Un tweet che testualmente recita: «Bella e simbolica e tutto quanto… ciò detto, Bella Ciao ha rotto il ca**o». E immediatamente si apre una corsa alla replica sarcastica e pungente, che scatena letteralmente i followers. I quali applaudono. Condividono. Ritwittano. Commentano a loro volta e, in diversi casi, rincarano persino la dose…

Il tweet di Rocco Tanica su “Bella Ciao”

In moltissimi conoscono l’ironia caustica, l’irriverenza graffiante e la vis dissacrante di Rocco Tanica, al secolo Sergio Conforti, celebre membro del gruppo Elio e le storie tese, tastierista, compositore, e autore televisivo che dell’uso delle parole e della frase musicale ha fatto un mestiere, e anche ricco di soddisfazioni. E tutti sanno che Rocco Tanica, come scrive anche Il Giornale oggi, non arriva certo dal mondo «di ultra destra»… Per questo, quando riproponendo su Twitter il video di Elly Schlein che chiude la lunga sessione oratoria della sua candidatura alla segreteria del Pd intonando con la platea Bella Ciao, Tanica cinguetta categorico ed estenuato: «Bella e simbolica e tutto quanto; ciò detto, Bella Ciao ha rotto il ca**o», prima ancora dei post di condivisione del giudizio assertivo, dagli utenti social è arrivato un moto di stupore misto a un pizzico di incredulità…

Il post tra irriverenza e insofferenza

Eppure, la didascalia irriverente che correda il video delle immagini della Schlein che guida il coro, è categorica.  Spiazzante forse, ma categorica. Infatti, non a caso, a stretto giro dalla pubblicazione piovono sulla pagina social una miriade di commenti, più divertiti che scioccati, pur arrivando il post inatteso e da un personaggio su sui non molti avrebbero scommesso. E che va a profanare poi il sancta sanctorum del patrimonio della sinistra, che ha arbitrariamente avocato a sé il canto come suo inno. Inutile dire, perché è facile immaginarlo, che una volta rotti gli ormeggi e mollato la cima della ritrosia e del imbarazzo, i commenti sui social sono piovuti a tempesta. «Ohhhh, finalmente qualcuno che lo dice», posta un utente come in una sorta di sbotto liberatorio. «Severo ma giusto», si accoda timidamente un altro. A quel punto, rotti gli argini, i successi internauti si lasciano andare. E incalzano…

Il commento su “Bella Ciao” scatena i social

«Sicuramente simbolica, ma avrei anche qualche remora sul bella», calca la mano un altro follower. Mentre qualcuno, più timidamente, ma non meno prosaicamente, si limita a partecipare postando: «”Bella ciao” it’s the new “We are the world”». Superato da un altro follower che, indirizzandosi a certa sinistra incastrata in una spirale di rimandi e ritorni, sbotta: «Ha rotto il ca**o l’uso che ne fanno questi viziatelli. La canzone in sé è nobile, ma come tante cose loro, usurpata… bandiera rossa era un canto repubblicano, la resistenza è solo la loro, e via discorrendo»… Certo, tra i tanti che rinfacciano il ricorso a loop del canto. Come delle promesse e dei personaggi – sempre un po’ gli stessi, e sempre meno credibili nei loro proclami bellici –  c’è anche chi a Tanica risponde: «”Bella Ciao” consente oggi di dire che “ha rotto il ca**o”. Dire che “ha rotto il ca**o” mi pare poco rispettoso per chi ha dato la vita per la libertà».

E c’è chi rincara pure la dose la dose…

Un commento al quale Tanica tuttavia ha replicato sul pezzo (e sul tamburo): «Come sa, anzi non sa, chi ha dato la vita per la libertà la canzone non la conosceva nemmeno»… La chiusura più beffarda tocca però a un botta e risposta tra due follower ingegnosi. Con il primo che scrive: «Un po’ come la musica Balcanica, bella e tutto quanto, ma alla lunga rompe i coglioni…». E il secondo che gli risponde: «C’è una versione balcanica di Bella Ciao?»… (Sotto, il tweet di Rocco Tanica).

 

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