Qatargate, sigilli all’ufficio dell’assistente della dem Moretti. Spunta il nome di Zoggia, fedelissimo di Bersani

12 Dic 2022 8:21 - di Francesco Severini
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Imbarazzo e minimizzazione, questa la linea che la sinistra e il Pd hanno scelto per evitare che il Qatargate possa minare troppo la loro credibilità. Con il compiacente aiuto dei giornali progressisti che si sforzano di nascondere la polvere sotto il tappeto.

Quattro arresti convalidati

Restano intanto in carcere intanto quattro delle sei persone fermate nell’ambito del «Qatargate» che coinvolge l’Europarlamento. “Per loro – riassume Il Tempo – accuse di vario titolo che vanno dall’associazione a delinquere al riciclaggio di denaro alla corruzione. Tra gli arresti convalidati c’è quello della vicepresidente Eva Kaili, del suo compagno Francesco Giorgi e dell’ex deputato S&D Antonio Panzeri oltre a un lobbista. Il padre di Kaili, che era stato sorpreso con una valigia piena di contanti mentre usciva da un hotel di Bruxelles, è stato rilasciato. Infine, Luca Visentini, segretario generale della Confederazione internazionale dei sindacati, è stato rilasciato con condizioni.

Perquisita la casa dell’eurodeputato socialista Tarabella

L’indagine belga è destinata ad allargarsi.  Gli inquirenti hanno perquisito la casa dell’eurodeputato socialista Marc Tarabella, che non si trova in stato di fermo.  Intanto il Qatar respinge «categoricamente» ogni tentativo di «associarlo ad accuse di cattiva condotta». Il Pd, con Pina Picierno, afferma che il caso riguarda solo il Parlamento europeo. Ma altri nomi vengono coinvolti.

Sigilli agli uffici dell’europarlamento

Ne dà notizia oggi Repubblica segnalando che sono stati posti i sigilli agli uffici di almeno altri quattro italiani. I quali tuttavia non risultano coinvolti per ora nelle indagini. Chi sono?  “I sigilli sono stati così posti all’ufficio di Federica Garbagnati. Al momento è l’assistente dell’eurodeputata Alessandra Moretti. Che, pur avendo compiuto un viaggio a Doha per incontrare il ministro del Lavoro, ha precisato di aver sempre votato sul Qatar secondo le indicazioni del suo gruppo. Garbagnati, però, in passato collaborava proprio con il fulcro dell’indagine: Antonio Panzeri. E del resto tutto ruota intorno alla figura e alle conoscenze dell’ex europarlamentare. Una vera e propria rete di collocamento. Il secondo “sigillato” è Giuseppe Meroni. Anche lui un passato da assistente di Panzeri. Ed ora alle dipendenze di Lara Comi, neo eletta di Forza Italia. La terza è Donatella Rostagno. Una super esperta di Medio Oriente e mondo arabo. Già collaboratrice ancora di Panzeri ed ora dell’europarlamentare belga di origine italiana, Maria Arena (Socialisti e democratici)”.

Spunta il nome di Davide Zoggia

Infine c’è un nome che rimanda direttamente al Pd: quello di Davide Zoggia. “Un pezzo da “novanta” della sinistra italiana di un quindicennio fa. Ex deputato italiano, un fedelissimo di Pierluigi Bersani e responsabile organizzativo del Pd durante la segreteria Epifani. A lui hanno sequestrato il telefonino. Perché? Perché viveva a Bruxelles in una casa di proprieta di Giuseppe Meroni. Anzi, con lui ha condiviso fino a qualche settimana anche l’ufficio. Zoggia è nello staff di Pietro Bartolo ma anche – spesso gli assistenti sono condivisi – in quello del capogruppo Dem, Brando Benifei”.

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