Nordio, sì alla confisca dei beni russi ma con un giusto processo

9 Dic 2022 16:57 - di Paolo Lami

L’azione di recupero e di confisca dei beni detenuti da cittadini o entità russe nell’Ue deve rispettare rigorosamente – avverte il Guardasigilli Carlo Nordio, intervenendo nel Consiglio Giustizia a Bruxelles – le garanzie previste da un “giusto processo”, con il diritto a fare un “ricorso effettivo” contro decisioni che incidono su “diritti fondamentali” della persona, come quello della proprietà.

“L’Italia – dice Nordio la cui cifra è il garantismo – ha una profonda e lunga esperienza, dovuta anche a una lotta contro la criminalità organizzata che è iniziata molti anni fa e prosegue. Condividiamo pienamente l’impostazione della proposta, che mira ad assicurare a tutte le persone interessate da queste misure il diritto a un ricorso effettivo e ad un giusto processo”.

“Condividiamo pienamente le considerazioni che sono state espresse nei due interventi precedenti e in particolare del collega tedesco – sottolinea  il Guardasigilli – affinché gli interessati possano far valere le proprie ragioni e contestare gli elementi di fatto e di diritto su cui il provvedimento si fonda”.

“Queste misure infatti incidono – ricorda Nordio – su diritti fondamentali della persona, in particolare sul diritto di proprietà, e quindi le garanzie procedurali devono essere ampie e consentire una difesa effettiva. Poi il contenuto del diritto di difesa andrà  modulato in ragione delle caratteristiche delle diverse tipologie di confisca”.

“La nostra esperienza – rivendica Nordio – dimostra che è possibile costruire un sistema efficace di misure patrimoniali di contrasto alla criminalità organizzata, come quello prefigurato della proposta di direttiva, nel pieno rispetto dei principi del giusto processo e dei diritti di difesa delle persone interessate”.

“L’Italia continuerà a offrire pieno sostegno alla prosecuzione dei negoziati – assicura il ministro della Giustizia con riferimento al conflitto russo-ucraino – ed è pronta a condividere la propria ormai consolidata esperienza nell’applicazione di questi strumenti di confisca, nel rispetto dei principi elaborati dall’ampia giurisprudenza della Corte di Strasburgo”.

 

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