«Nooo, Cristina D’Avena è fascia»: la cantante sarà alla festa di Fdi e i social la inondano di odio

15 Dic 2022 9:41 - di Giulia Melodia
Cristina D'Avena

«Nooo, Cristina D’Avena è fascia». E ancora: «Cristina D’Avena amica dei fascisti non ce la meritavamo». Come a stretto giro: «Se canti alla festa di un partito che vuole demolire i diritti della comunità Lgbtq+ poi non presentarti alle nostre serate o ad altre feste arcobaleno». Insomma, su Twitter l’hashtag con il nome della cantante – e la lettera scarlatta sulla sua fronte – diventa immediatamente trend topic al ritmo di insulti. Strali al vetriolo. Stupore e amara delusione, tra fans che avevano visto in lei, stigmatizzandone ruolo e appartenenza ideologica, la paladina dei diritti civili. Ebbene, oggi che l’artista ha deciso di aprire i festeggiamenti per i dieci anni di Fratelli d’Italia. E di salire sul palco di piazza del Popolo. Oggi che l’artista si dimostra pronta a sedere al tavolo degli adulti con La Russa e Osho e su su, fino alla Meloni, per celebrare un evento a cui ha scelto di presenziare, parte della sua fanbase queer ha preso questa decisione come un tradimento.

Cristina D’Avena parteciperà alla Festa di Fdi: e i social la crocifiggono

Chissà perché, i social hanno voluto interpretare la partecipazione di Cristina D’Avena alla festa per i 10 anni di Fdi come un gesto di incoerenza rispetto al suo background, condensato in un nuovo album di duetti uscito in questi giorni, e con cui l’artista celebra i 40 anni di carriera. Una carriera così rotonda e brillante da poter essere assolutamente bipartisan. Eppure, improvvisamente, almeno per oggi, Cristina D’Avena scende dal podio che l’ha incoronata reginetta d’onore Lgbt+ per aver partecipato agli eventi arcobaleno come il Pride di Padova. Cade dal cuore della sinistra militante per aver osato scendere dalle nuvolette rosa di zucchero filato. Scalare montagne di tulle. E indossare una veste inedita rispetto agli abiti romantici a motivi floreali…

La cantante improvvisamente detronizzata dal podio di reginetta Lgbt+…

Tutto il mondo di sinistra, plotone Lgbt+ in testa, è in subbuglio: ebbene sì, dopo la dichiarazione rilasciata dalla sorella e manager della cantante Clarissa al Foglio, «lei ha una forte simpatia per Giorgia Meloni», Cristina D’Avena oggi sarà al villaggio natalizio allestito in Piazza del Popolo per festeggiare i dieci anni di Fratelli d’Italia. Un mini concerto tra canzoni dei cartoni e canti di Natale, da Memole dolce Memole a Occhi di gatto. Da Mila e Shiro a Kiss Me Licia. «L’ho invitata per passare una serata in spensieratezza e allegria», spiega il responsabile dell’organizzazione Giovanni Donzelli. E dagli altari alle polveri, la regina delle sigle dei cartoni animati che hanno riempito i pomeriggi di intere generazioni. Fedele amica del cuore intergenerazionale divenuta negli anni, sua malgrado, artista iconica della comunità Lgbtq+, per una volta proverà a liberarsi dai legacci di un’appartenenza politica che l’ha intrappolata in una prigione ideologica.

L’artista vittima della “prigionia ideologica”

Una emancipazione che le sta costando polemiche immeritate scagliatele addosso dal popolo del web. Polemiche immeritate e decisamente fuori luogo, perché la vita della cantante non è di proprietà dei fans diventati in un battito d’ali haters professionisti. O delle conventicole radical chic. E Cristina D’Avena – che in questo caso ha opportunamente scelto di non replicare alle polemiche, stendendo un velo di elegante silenzio sulla rivolta social – come scrive tra gli altri oggi Il Giornale «a cinquantotto anni una avrà ben il diritto di dismettere l’infanzia. I boccoli e i Puffi. E di infilarsi un credo politico. Quelli che si indignano perché Cristina D’Avena flessuosa, rasserenante «vocina» che ha cullato l’infanzia di svariate generazioni. E oggi ha deciso di aprire i festeggiamenti per i dieci anni di Fratelli d’Italia, pensano probabilmente che la vita della cantante sia di loro proprietà». E invece no.

 

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