Minacce alla Meloni e alla figlia: “Vi sventro se toccate il reddito di cittadinanza”. Conte tace
I messaggi sono inquietanti e si rivolgono direttamente contro Giorgia Meloni, coinvolgendo anche sua figlia. Stavolta lo strumento è quello di Twitter, l’account è quello del premier. “Ammazzo te e tua figlia se abolite il reddito di cittadinanza, non scherzo…“, recita un profilo con un’immagine e un nome straniero su cui indaga la Polizia postale. Quella raccolta di tweet macabri, con minacce di morte verso Giorgia Meloni e la figlia, è stata pubblicata ieri dal profilo Twitter di Fratelli d’Italia che denuncia “indegne minacce apparse sui social” contro la premier. “Non scherzo, io devo sopravvivere col rdc, vi sventro se lo eliminate, ti ficco un coltello in pancia, vi ammazzo…”, tra le frasi choc scritte e riportate qui accanto e nella foto sopra.
Dopo Crosetto, Meloni nel mirino dei fans del reddito di cittadinanza
Ieri un servizio realizzato dal programma di Nicola Porro, Quarta Repubblica, aveva dato conto di minacce rivolte dalla piazza “pacifista” di sinistra, quella di sabato scorso a Roma, al ministro della Difesa Guido Crosetto. Parole altrettanto minacciose: “Violenza contro Crosetto? Non mi strapperei i capelli, la gente è arrabbiata…”, diceva uno.
Parole che Crosetto aveva interpretato anche come logica conseguenza del clima che esponenti politici come Conte creano in piazza prevedendo “rivolte” sociali contro l’abolizione del reddito di cittadinanza.
La solidarietà di Fdi e i silenzi del Pd e di Conte
Nel silenzio del Pd, della sinistra e soprattutto del leader del M5S Conte, il deputato FdI Marco Cerreto parla di “vergogna infinita”. “Conte condanni quanto accaduto”. Giovanni Donzelli accusa: “Fomentare rabbia sociale per raccattare qualche voto è pericoloso. Spero che Conte ci pensi un minuto e condanni senza esitazione questi violenti. Avanti presidente, siamo al tuo fianco”.
“Vicinanza e solidarietà al premier Giorgia Meloni per le gravissime minacce di morte indirizzate via social a lei e alla sua famiglia da presunti percettori di reddito di cittadinanza. Questo episodio inqualificabile è il prodotto del clima di odio fomentato dalla narrazione falsa di chi sul disagio sociale cerca di lucrare facili consensi. Violenze e minacce non fermeranno una donna coraggiosa come lei, impegnata a risollevare l’Italia dopo anni di pessimi governi”, commenta il sottosegretario all’Attuazione del programma di Governo Giovanbattista Fazzolari.
“Il Paese ha bisogno di serenità e riconciliazione, ma a quanto pare non basta il profilo moderato e quasi dc di Giorgia Meloni. Continua l’attacco social oltre i confini dell’odio, come oggi documenta su ‘il giornale’ il bravo Curridori: minacciare di morte là premier e sua figlia? Fatto. Dove vogliamo arrivare?’’, si chiede Gianfranco Rotondi su Twitter.
“Solidarietà e vicinanza al presidente del Consiglio Giorgia Meloni, e alla sua famiglia, per le ignobili minacce di morte ricevute via social da presunti percettori del reddito di cittadinanza. Viviamo una stagione complessa, in cui nell’interesse del Paese siamo tutti chiamati alla responsabilità. Occorre abbassare i toni e mantenere il confronto nel solco delle regole della democrazia e del rispetto. Sempre”, dice il ministro della Funzione Pubblica Zangrillo.