Migliaia di persone per l’addio a Mihajlovic. Presenti i tifosi di tutte le squadre

19 Dic 2022 14:45 - di Paolo Lami
Mihajlovic

Oltre duemila persone si sono radunate all’esterno della Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri in Piazza della Repubblica a Roma per l’ultimo saluto a Sinisa Mihajlovic, l’ex-calciatore morto la scorsa settimana alla clinica Paideia di Roma dopo una lunga battaglia contro la leucemia.

Tantissimi i tifosi di tutte le sue squadre che sono affluiti nella Basilica.

Il feretro ha lasciato il Campidoglio intorno alle 9.40 e ha raggiunto piazza della Repubblica – parzialmente chiusa al traffico per l’occasione – alle 10.15, seguito dalla famiglia Mihajlovic.

La folla assiepata ha accolto, con un lungo applauso, l’arrivo della salma di Mihajlovic.

Tante le personalità, del mondo sportivo e non, presenti. Dal ministro per lo sport Andrea Abodi, al sindaco di Roma Roberto Gualtieri, dal presidente del Coni Giovanni Malagò al numero uno della Figc Gabriele Gravina.

Presente anche il Ct azzurro Roberto Mancini e tanti ex-compagni di Mihajlovic calciatore.

La delegazione della Lazio con il presidente Claudio Lotito, tutto il Bologna ultima squadra da allenatore di Sinisa, Urbano Cairo e una delegazione della Stella Rossa. Non sono mancati neanche Gigio Donnarumma, Francesco Totti, Daniele De Rossi, oltre a Salsano Lombardo, Marchegiani, Stankovic, Jugovic, Iachini, Fiore, Corradi, Sereni, Orsi, Juric, Branca, Montella, Peruzzi, Di Livio, Bruno Conti, Gianni Morandi, Luca Cordero di Montezemolo e tanti altri.

Sinisa è sempre rimasto lo stesso, un uomo ruvido, schietto, audace, generoso, allo stesso tempo dolce e tenero – ha detto, il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, nel corso dell’omelia, durante i funerali di Sinisa Mihajlovic nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri. – Sinisa non è scappato. Ha affrontato la difficoltà con coraggio. Parlandone e piangendone. Il guerriero ha vinto con la dolcezza della fragilità, la vera forza. Diceva: ‘Non sono superman, ma devo combattere e non mollare mai‘”.

“Ci stringiamo tutti alla sua famiglia, ci stringiamo tra noi anche un po’ fisicamente come stiamo facendo, e che ci fa bene”, ha detto ancora Zuppi.

Sinisa voleva diventare vecchio con tanti nipoti, è stato uno capace di dare un’occasione a chi non l’aveva mai avuta, e vorrei che oggi sentiate l’affetto della madre che è la Chiesa. Proprio perché è una madre non si arrenderà mai al dolore dei suoi figli. È un saluto doloroso che ci lascia increduli. Dava tutto alla famiglia e alle sue squadre del cuore. È stato amato fino alla fine”.

Al termine della funzione un lungo applauso dei presenti in chiesa ha salutato Sinisa Mihajlovic.

Il feretro di Mihajlovic è stato portato in spalla, tra gli altri, dagli ex-calciatori della Lazio Dejan Stankovic e Attilio Lombardo e dal Ct della Nazionale italiana Roberto Mancini tra gli applausi dei tanti presenti.

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