Meloni in partenza per l’Iraq: «I nostri soldati si sacrificano più di noi. Voglio dare un segnale»
L’annuncio è arrivato durante gli auguri di Natale con i parlamentari di Fratelli d’Italia, ed è stato accolto da una standing ovation: Giorgia Meloni è in partenza per l’Iraq, per portare, con gli auguri di Natale, la vicinanza del governo ai soldati italiani impegnati in missione all’estero.
Meloni: «Vado in Iraq, voglio dare un segnale ai militari all’estero»
«Sono in partenza stasera per l’Iraq, ho deciso di portare gli auguri a tutti i nostri militari impegnati nelle missioni di pace», ha detto il premier. «Voi sapete – ha proseguito dopo la standing ovation che le è stata tributata dai presenti – che in Iraq l’Italia ha il comando della missione Nato. Ci sono altri 4-5 ministri in partenza per altri teatri dove sono impegnati i nostri militari». «È un gesto – ha concluso il presidente il Consiglio – per dare un segnale importante a queste persone che sicuramente si sacrificano più di noi».
La partenza prevista in serata
Al momento non sono arrivati ulteriori dettagli sulla visita, per la quale Meloni partirà al termine di una giornata che la vede impegnata, tra l’altro, alla quindicesima conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori italiani nel mondo, in corso alla Farnesina, e successivamente nella registrazione della puntata di Porta a Porta.
La promessa del premier: «La Patria vi sarà sempre riconoscente»
La vicinanza del premier ai militari italiani e specie a quelli impegnati in missioni all’estero non è una novità. Meloni si riferì loro esplicitamente anche nel discorso di insediamento alla Camera, quando, parlando del ruolo dell’Italia e della sua affidabilità negli scenari internazionali, sottolineò che «voglio per questo ringraziare le donne e gli uomini delle nostre Forze armate per aver tenuto alto il prestigio dell’Italia nei contesti più difficili, anche a costo della propria vita». «La Patria vi sarà sempre riconoscente!», chiarì Meloni, che tra l’altro fra i suoi primi gesti da premier tributò un omaggio al Milite Ignoto, ribadendo pochi giorni dopo, in occasione delle celebrazioni del 4 novembre, che «le forze armate per difenderci e per la nostra credibilità si sono sacrificate e si sacrificano».