Mattarella: «Quanto avviene in Iran supera ogni limite, non si può in alcun modo accantonare»

21 Dic 2022 14:05 - di Redazione
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Con il pensiero all’Ucraina e all’Iran, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha salutato le ambasciatrici e gli ambasciatori italiani riuniti per la loro quindicesima Conferenza. «Nell’esprimere a tutti voi e alle vostre famiglie i miei più fervidi auguri per il Natale e per l’anno nuovo, desidero rivolgere il sentito ringraziamento della Repubblica al personale della Farnesina che opera in contesti di crisi e in particolare a quanti oggi prestano servizio a Kiev in condizioni di gravissimo rischio e disagio», ha scritto il Capo dello Stato, che due giorni fa era risultato ancora positivo al Covid, nel messaggio inviato all’assise e molto focalizzato sul ruolo della diplomazia a difesa di un sistema di valori che vede al centro «la dignità umana e il rispetto della persona», oggi calpestati in diverse parti del mondo.

Mattarella: «Quanto avviene in Iran supera ogni limite»

«Alla diplomazia – ha sottolineato Mattarella – spetta in questo momento storico proprio il difficile compito di tutelare un patrimonio faticosamente conquistato, che trova i suoi baluardi nel processo di integrazione europea e nel sistema multilaterale rappresentato dalle Nazioni unite, nonché nel nostro saldo collocamento nel quadro dell’Alleanza atlantica». «Al centro di questo sistema di valori vi è la dignità umana e il rispetto della persona, che oggi vediamo invece in tante parti del mondo calpestato», ha aggiunto il capo dello Stato, avvertendo che «quanto sta avvenendo in queste settimane in Iran supera ogni limite e non può, in alcun modo, essere accantonato».

Il ruolo della diplomazia di fronte all’emergenza energetica

Il presidente della Repubblica si è poi soffermato sul fatto che «i cambiamenti climatici, la povertà diffusa e la crescente minaccia dell’insicurezza alimentare, una corretta gestione dei flussi migratori, richiedono oggi più che mai maggiore interazione fra gli Stati e un multilateralismo più efficace. In altre parole più diplomazia». «Il conflitto – ha proseguito – ha mostrato anche un suo pericoloso volto sul terreno delle relazioni economiche globali. In tale contesto sono certo che il corpo diplomatico continuerà a facilitare quell’azione di diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico in cui siamo fortemente impegnati e ad accompagnare al tempo stesso la proiezione esterna del nostro sistema produttivo, da cui tanta parte della nostra prosperità futura dipenderà».

La capacità italiana di tenere insieme interesse nazionale e progresso della comunità internazionale

«Il contesto dei grandi negoziati internazionali cui partecipiamo ci vedrà, come sempre, impegnati in modo intelligente e assiduo. Non ci manca certamente – ha ricordato il presidente della Repubblica – la capacità di fare coincidere l’interesse nazionale con quello più ampio del progresso dell’intera comunità internazionale. Una capacità di dialogo preziosa nelle occasioni in cui il nostro Paese si propone come teatro di eventi internazionali. È il caso – ha concluso – della candidatura di Roma per l’Expo 2030».

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