Lombardia, il bossiano Castelli gela la Moratti: «Umberto farà votare per Fontana»
S’infrangono contro le due colonne di intervista resa dall’ex-ministro Roberto Castelli al Corriere della Sera le speranze di Letizia Moratti di arruolare Umberto Bossi come supporter della propria campagna elettorale. L’aprirante governatrice della Lombardia era stata fin troppo esplicita due giorni fa: «Braccia aperte al Senatùr». Che purtroppo per lei è rocciosamente intenzionato ad assicurare sostegno all’uscente Attilio Fontana. A certificarlo, è appunto l’intervista di Castelli. «Bossi – vi si legge – è stato chiaro: questo Comitato Nord è assolutamente all’interno della Lega (…). Alle Regionali l’indicazione è di votare per Fontana. Non c’è il minimo dubbio».
Così Castelli al Corriere della Sera
Una precisazione che di certo non sarà piaciuta alla Moratti. Donna Letizia si sta giocando il tutto per tutto sotto le insegne del Terzo polo, dopo aver voltato le spalle al centrodestra che pure l’aveva indicata al vertice della Rai, nominata ministro, eletta sindaco di Milano e insediata a numero 2 del Pirellone come vice di Fontana contro cui si è candidata. Un testacoda poco spettacolare che nelle sue intenzioni avrebbe dovuto mandare in crisi interi blocchi elettorali a destra e a manca in nome della competenza, della terzietà e del solito moderatismo buono per ogni stagione. Ne sta invece venendo fuori una campagna elettorale ibrida basata su parole d’ordine prese a prestito un po’ qua e un po’ là.
Leghisti compatti sull’attuale governatore
Infatti, pur di attrarre a sé Bossi e quanti nella Lega dissentono dalla linea di Matteo Salvini, due giorni fa la Moratti non aveva esitato a cavalcare il tema dell’autonomia differenziata e a rispolverare il vecchio progetto della macroregione tra Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. È mancato poco che gridasse “Padania libera!“. Ma tutto è risultato inutile, come confermano le parole di Castelli: «Se ha fatto la scelta di mettersi in contrapposizione con Fontana – ha scandito l’ex-Guardasigilli -, io mi sento di appoggiare Attilio». Insomma, nella Lega, sia in quella salviniana sia in quella anti, non sembra ci sia spazio per leghisti ansiosi di immolarsi per la Moratti. Neanche tra quelli che tifano Inter.