Lega: nei congressi la leadership di Salvini tiene, ma la corrente di Bossi non delude

5 Dic 2022 13:56 - di Giacomo Fabi
Salvini

Il risultato è double face. E lo possono brandire sia Matteo Salvini sia i suoi rivali interni riuniti sotto le insegne del Comitato Nord fondato da Umberto Bossi. Parliamo dei congressi provinciali celebrati nelle ultime 24 ore in Lombardia e che hanno visto una sostanziale tenuta dell’attuale leadership e una Lega spaccata a metà dove si è andati alla conta interna. Alla fine il candidato salviniano (Andrea Cassani) vince a Varese, territorio dall’elevatissimo valore simbolico, visto che del Carroccio è un po’ la culla, ma perde a Brescia, dove a prevalere è Roberta Sisti. In entrambi i casi, però il distacco tra i due contendenti è ridottissimo: appena 12 voti a Varese, 26 a Brescia.

Conta interna a Varese, Brescia e Pavia

Più largo il successo (191 a 106) di Jacopo Vignati, espressione di Salvini, a Pavia. Congressi unitari invece a Como, Cremona e Lodi. All’appello mancano Milano, Monza, Sondrio, Lecco e Val Camonica, dove si voterà solo dopo le elezioni regionali. Come già scritto, il risultato dei congressi si può leggere sia come una sostanziale tenuta della leadership di Salvini sia come un incoraggiante viatico per i suoi oppositori interni. Accanto a questi, tuttavia, c’è anche la lettura della Lega come di un partito che conserva una propria vivacità e una spiccata vitalità anche dopo un risultato elettorale tutt’altro che soddisfacente. Un’ultima considerazione riguarda il Comitato Nord di Bossi.

Salvini può essere soddisfatto

Fin dal primo momento il Senatùr è stato chiaro nel dire che il suo obiettivo era «rinnovare» la Lega e non di «dividerla». Bisogna dargliene atto. In mancanza della sua corrente, probabilmente, i congressi si sarebbero conclusi con vittorie molto più nette, ma solo perché chi si opponeva si era nel frattempo accomodato fuori dal movimento. Le correnti, invece, servono anche a trattenere chi dissente. Se ne sarà accorta anche Letizia Moratti, speranzosa di un endorsement di Bossi in suo favore nella campagna elettorale per il Pirellone. Inutilmente: l’ex-ministro Castelli le ha fatto presente che il fondatore farà votare per Attilio Fontana. La Lega, insomma, si è diversificata, ma non si è divisa. Salvini ne può essere soddisfatto.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *