L’anatema di Abatantuono: “Il reddito di cittadinanza aiuta le truffe. La destra ha vinto con il popolo”

19 Dic 2022 11:34 - di Lucio Meo

E’ un Diego Abatantuono a tutto campo, quello che oggi compare sulla Verità in una lunga intervista, nella quale tocca tutti i temi della sua carriera di attore, ripercorrendone le tappe, ma si spinge, in modo inusuale, anche sul terreno della politica. L’attore milanese, di origini meridionali, passato alla storia per il suo personaggio del “terrunciello”, non si è mai sbilanciato troppo su quel fronte anche se sul web compare una sua citazione nella quale lascia intendere le sue origini politiche: “Io la cultura di destra la conosco poco. Forse perché sono nato negli anni Settanta, quando la cultura era di sinistra. Ho passato più di trent’anni della mia vita con quel modo d’intendere le cose. Ma tutto cambia e adesso che c’è la destra al governo, avrà modo di esprimere una sua cultura”. Dichiarazione equilibrata e per nulla ideologica. Alla Verità, Diego Abatantuono manifesta soprattutto delle perplessità su quelle misure “assistenziali” che espongono il fianco alle truffe.

Abatantuono contro i “furbetti” del reddito di cittadinanza

“La politica è fatta di persone. Ce ne sono di oneste e disoneste. La destra è al governo perché è stata votata dal popolo, e ci sarebbe la sinistra se fosse stata capace di muoversi bene. La democrazia è questa”, dice Abatantuono nell’intervista. L’attore boccia il Ponte sullo Stretto di Messina e parla di immigrazione in modo molto ampio: “L’Africa è stata colonizzata e sfruttata per centinaia di anni, chi lo ha fatto dovrebbe occuparsene, invece la abbiamo abbandonata”. Altra emergenza che lo angoscia è quella del territorio: “Ancora non abbiamo capito che se non ce ne prendiamo cura, i fiumi tracimano e portano via le case. Senza alberi le montagne cedono”.
Quindi i bonus e il Reddito di cittadinanza. “Con il Covid c’è chi se ne è approfittato. Reddito di cittadinanza e Superbonus sono state belle idee, ma dobbiamo ricordarci che il nostro è il Paese descritto da Scola, nel film I mostri: Tognazzi insegna al figlio i trucchi per fregare il vigile, per non pagare le paste al bar, per saltare le file, insomma per fare il furbo. Non è bello, se ne pagano le conseguenze. Pure oggi dire a uno che è una brava persona è un po’ come dargli del coglione. E ho detto tutto”.

La questione dello stadio di San Siro: “Non va abbattuto”

Diego Abatantuono si occupa anche della questione stadio, da milanese e milanista, a proposito del possibile abbattimento deciso dal sindaco Sala: “Certo che mi dispiacerebbe, a San Siro siamo affezionati. Mi sono un po’ interessato e mi pare di aver capito che ci sarebbe la possibilità di ristrutturare un anello per volta senza far danni ambientali, potendo così salvare e non abbattere le scuderie, la zona intorno, un posto meraviglioso. Questa cosa dello stadio, in piccolo, è un po’ come quella del ponte sullo stretto di Messina: c’è chi vuole guadagnarci, e non tiene conto di tutti i fattori in gioco”.

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