La Spagna conferma i 15 anni al ceceno che uccise Niccolò Ciatti. Troppo tardi: Bissoultanov è latitante

13 Dic 2022 18:44 - di Leo Malaspina

I giudici del Tribunal superior de justicia de Cataluna hanno confermato la condanna a 15 anni di reclusione per il ceceno Rassoul Bissoultanov (foto in alto) nel processo d’appello per l’omicidio di Niccolò Ciatti, il 21enne di Scandicci (Firenze) che venne pestato a morte senza alcun motivo nell’agosto del 2017 in una discoteca di Lloret de Mar. Il 30enne Bissoultanov è latitante dallo scorso luglio, quando non si è presentato all’udienza di carcerazione. I giudici della corte d’appello spagnola, tre donne togate, non hanno richiesto la presenza dell’imputato, scongiurando così il rischio dell’annullamento del procedimento.

Per la morte di Ciatti la difesa del ceceno Bissoultanov aveva chiesto l’assoluzione

Al processo di Barcellona l’avvocato Agnese Usai, legale della famiglia Ciatti, aveva insistito per un inasprimento della pena comminata in primo grado, mentre la difesa di Bissoultanov aveva chiesto la derubricazione dell’accusa da omicidio volontario a omicidio colposo. L’accusa aveva chiesto la conferma della sentenza emessa in primo grado dal tribunale di Girona.

Secondo quanto ricostruito fino ad ora nel corso delle indagini e del processo già celebrato, Bissolultanov, esperto di arti marziali, in particolare del tipo di lotta chiamata Mma, la notte tra l’11 e il 12 agosto del 2017, sulla pista da ballo della discoteca St Trop, insieme a due connazionali, improvvisamente prese di mira senza alcuna ragione Niccolò Ciatti, che stava trascorrendo con i suoi amici l’ultima serata della vacanza in Costa Brava. Così iniziò il pestaggio mortale. Bissoultanov, poco più grande di Niccolò, sferrò un violentissimo calcio alla testa del ragazzo di Scandicci, che non si rialzò più. Morì in ospedale alcune ore dopo. I tre giovani ceceni vennero fermati, ma due vennero rilasciati subito, mentre il solo Bissoultanov rimase in carcere da dove uscì dopo 4 anni, alla scadenza dei termini di carcerazione preventiva. In primo grado è stato assolto uno dei tre ceceni, Movsar Magomadov, che stando all’accusa aveva preso parte attiva al pestaggio.

L’assassino è scappato dopo essere stato arrestato in Germania

Bissoultanov dopo la scarcerazione venne arrestato in Germania, su mandato di cattura internazionale, ed estradato in Italia. Nel dicembre scorso la Corte d’assise di Roma lo ha scarcerato e Bissoultanov successivamente si è costituito in Spagna per poi rendersi nuovamente latitante. Nel frattempo la Cassazione ha annullato l’ordinanza di scarcerazione che aveva emesso la Corte d’assise di Roma. Anche in Italia, davanti ai giudici del tribunale di Roma si sta tenendo il processo di primo grado a carico del ceceno. Alla fine dei due procedimenti dovrebbe prevalere quello che arriverà per primo alla sentenza definitiva.

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