Il sogno nel Crosetto: “Un partito conservatore unico del centrodestra con Meloni leader”

18 Dic 2022 17:07 - di Lucio Meo

Nessuna marcia indietro. Dalle pagine de “La Stampa“, oggi, Guido Crosetto, ministro della Difesa e colonna portante di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, torna a criticare la Bce e della presidente Christine Lagarde per la decisione presa due giorni fa sui tassi d’interesse, anche se – specifica – “il mio non era un attacco alla Banca centrale europea”. Crosetto però spiega che qualcosa deve cambiare «perché le decisioni di questi organismi sedicenti tecnici vengono prese spesso come se fossero compiute da Ufo, senza che ci si ponga il problema di spiegare quali siano le ricadute attese e soprattutto senza che si possa mai chiedere conto se poi queste scelte hanno impatto negativo sui popoli e sulle nazioni europee».

Il ministro della Difesa e la decisione della Lagarde e della Bce

Il ministro manifesta perplessità nei confronti di madame Lagarde, alla quale chiede “cosa si aspetta da questa scelta di alzare i tassi e dall’annuncio di volerli alzare ancora mentre contestualmente ribadisce di non voler più intervenire nell’acquisto titoli di Stato a partire da marzo”. “E vorrei chiedere all’Autorità bancaria europea il senso di chiedere proprio in questo momento un maggior impegno di capitale alle banche a garanzia dei loro prestiti. Ora dovranno chiedere ai loro clienti il rientro dei crediti concessi. Tanto per capirci, per l’Italia si parla di una stretta da 100 miliardi. Una restrizione di credito in questo momento è una decisione pesante. A qualcuno dovranno pur rispondere. Perché i governi possono anche fare la migliore manovra del mondo, ma se poi arrivano scelte che incidono drammaticamente sulle famiglie e le imprese…”.

Il ministro Crosetto ce l’ha con l’approccio troppo “tecnico” dell’istituzione bancaria, a scapito di quella politica. “Serve un bilanciamento di responsabilità. Questi enti devono smetterla di sentirsi terzi e in cattedra. Vanno conosciute le previsioni su cui si basano le loro scelte e chiedere conto dei risultati ottenuti, se hanno sbagliato”.

La guerra, le armi e le critiche del M5S

Il tema della guerra vede Crosetto in trincea, come sempre. “L’impegno del 2% è stato preso in Galles nel 2014. Da allora ogni Governo italiano ha ribadito la volontà di mantenere la promessa. Compresi i governi Conte 1 e Conte 2. Di cui non ricordo chi fosse il presidente del Consiglio. Già sarà un risultato importante raggiungere il 2%. Porsi altri obiettivi mi pare inutile e velleitario”, spiega poi Crosetto sulla guerra in Ucraina, ma non si sbilancia sulla decisione di desecretare la lista della armi inviate a Kiev.
Non è tenero, poi, con l’opposizione dei Cinquestelle in Parlamento. “A loro interessa solo avere un’occasione in più per fare demagogia, per la loro recita parlamentare. Avrebbe molto senso e sarebbe molto utile se ci fosse realmente la volontà di ragionare di proporre qualcosa di nuovo o utile a percorrere una via alternativa, che ci aiutasse all’apertura di un tavolo per la pace e dalla de-escalation, che sono il nostro obiettivo”.

Il futuro del centrodestra secondo Crosetto e il ruolo della Meloni

Guido Crosetto, nei giorni delle celebrazioni dei dieci anni di fondazione di Fratelli d’Italia, svela poi il suo sogno segreto: “Io sono da sempre dell’idea che si debba creare un grande partito di centrodestra. Sono sempre stato convinto della necessità e dell’utilità di una contrapposizione bilaterale: due grandi blocchi e non una miriade di partiti che si dividono solo per motivi di leadership. Un nuovo Pdl? Piuttosto la nascita di un grande partito conservatore italiano, che come tutti i partiti conservatori racchiuda al suo interno sensibilità diverse. Non devono essere partiti univoci. Non è un progetto di annessione o una scalata ostile. Dovrebbe essere un progetto di crescita culturale che ci porti a chiedere la nascita di un unico partito conservatore. Penso che Giorgia Meloni possa avere, oltre al suo ruolo istituzionale, anche un ruolo di rifondatrice della politica italiana”.

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